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22 luglio 2024

Treviso

Veneto Banca: l'Appello conferma la condanna all'ex ad Consoli

Pena diminuita per prescrizione del reato di falso in prospetto

| Ansa |

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Veneto Banca: l'Appello conferma la condanna all'ex ad Consoli

VENEZIA / TREVISO - La Corte d'Appello di Venezia ha confermato la condanna dell'ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vicenzo Consoli, nel processo di secondo grado per il crac dell'istituto di credito. I giudici hanno ridotto a tre anni di reclusione la pena, rispetto ai quattro inflitti in primo grado, per il capo d'imputazione di ostacolo alla vigilanza. Nel frattempo l'altro reato contestato di falso in prospetto, è andato in prescrizione. La sentenza è giunta dopo circa 5 ore di camera di consiglio del collegio, presieduto da Carlo Citterio, nell'aula bunker di Mestre (Venezia). All'esterno alcuni rappresentanti degli ex azionisti avevano effettuato un presidio. La Corte ha anche disposto l'annullamento della confisca a favore dello Stato del patrimonio personale di Consoli, fino a 321 milioni di euro, così come ha annullato l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

Un passaggio legato sia al percorso giudiziario ma anche agli intervenuti cambiamenti penali nonchè per la prescrizione di una parte dell'impianto accusatorio. "In sostanza - afferma Luigi Fedalti, legale di parte civile - abbiamo comunque registrato con i due processi, in primo e secondo grado, la conferma della prima sentenza ovvero che dal 2013 i bilanci di Veneto Banca erano fasulli, e non per errore materiale, ma perché palese frutto di dolo sistematico". Veneto Banca era andata in liquidazione nel 2017, determinando l'azzeramento del valore dei titoli di oltre 80 mila soci. Consoli, sempre descritto come unico "dominus" dell'istituto e in grado di condizionare le scelte dei Consigli di amministrazione, era stato in sostanza ritenuto il solo responsabile dei meccanismi di alterazione dei bilanci, volti a giustificare i valori dei titoli, alla fine risultati privi di fondamento. L'imputazione di falso in prospetto, ora andata in prescrizione, riguardava l'operato di Consoli per ostacolare le ispezioni di Banca d'Italia e Consob. In primo grado Consoli era stato condannato dal Tribunale di Treviso a quattro anni di reclusione per i reati di ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto; il terzo capo d'imputazione contestato, quello di aggiotaggio, era anch'esso caduto in prescrizione.

Attendono le motivazioni per esprimere un giudizio, i legali di Vincenzo Consoli la cui condanna per il fallimento di Veneto Banca è stata confermata oggi in Appello, ma fin da ora puntano il dito sulle valutazioni fatte dal giudice in merito alle consulenze. "Di fronte al giudice - dice Ermenegildo Constabile, legale di Consoli - abbiamo portato un perito che ha battuto 10 a zero l'avversario e ciò non è stato preso in considerazione". "A mio avviso - rileva - abbiamo una sentenza affetta da nullità processuali registrate in primo grado, che ci si aspettava di veder prese in considerazione nel secondo giudizio. Circostanza che non c'è stata". "Una ingiustizia in primo grado - ribadisce Constabile - che è stata ripetuta in appello".

 


| modificato il:

Ansa

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