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08 agosto 2024

Vittorio Veneto

Zaia ricorda Papa Luciani eletto il 26 agosto 1978

''Sono sempre rimaste indimenticabili l'umiltà e la modestia unite a una gigantesca statura pastorale e culturale''

| Ansa |

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Zaia ricorda Papa Luciani eletto il 26 agosto 1978

VITTORIO VENETO - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ricorda il 26 agosto 1978 con l'elezione al soglio pontificio di Albino Luciani, già vescovo di Vittorio Veneto, e il 44/o anniversario della visita in Veneto, a lui dedicata, del successore Papa Wojtyla, "con una memorabile ascesa in funivia sul ghiacciaio della Marmolada dove, con condizioni meteo proibitive, sostò a Punta Rocca dove, tra l'altro, benedisse la statua della Madonna Regina delle Dolomiti". "Sono trascorsi 45 anni - dice Zaia - dal giorno in cui il sorriso di un Papa veneto appena eletto ha conquistato il mondo dalla loggia di San Pietro. Albino Luciani, figlio delle nostre valli Dolomitiche e fino a quel giorno patriarca di Venezia, è vissuto solo trentatré giorni ma destinati a lasciare un'impronta non solo tra i cattolici. Lo volle sottolineare anche il suo successore, il grande Papa Wojtyla, che dopo un anno da quella elezione onorò il nostro Veneto della sua prima visita, recandosi a Canale d'Agordo dove Luciani è nato e salendo in vetta alla Marmolada da Malga Ciapela per una straordinaria benedizione.

Entrambi gli eventi segnano due tappe da ricordare della storia veneta per il legame con il nostro 'don Albino', proclamato Beato l'anno scorso, e con S.Giovanni Paolo II che al Veneto dimostrò un particolare attaccamento tornando ancora numerose volte ed eleggendo le nostre montagne del Cadore a meta prediletta per ritemprarsi". "Quel giorno per i veneti rimane legato alla memoria di due Papi - rileva Zaia -. Sono sempre rimaste indimenticabili l'umiltà e la modestia unite a una gigantesca statura pastorale e culturale, che hanno sempre accompagnato la vita di Albino Luciani. In questi anni ho avuto occasione di constatare come, pur a distanza di tempo, il suo ricordo sia ancora vivo in moltissimi veneti che lo hanno conosciuto e avvicinato negli anni vittoriesi e veneziani.

Ne emerge sempre un profilo di semplicità. Le montagne in cui è cresciuto erano segnate dalla miseria, dalla durezza del lavoro, dalla fame e dalla guerra. Un contesto - aggiunge - che è stato fondamentale alla sua sensibilità e alla formazione. Ma le nostre Dolomiti, che oggi sono Patrimonio dell'Umanità Unesco, sono divenute una destinazione ambita per gli amanti della montagna, annoverando tra questi un gigante della storia come Papa Wojtyla che per sei volte scelse di trascorrere un periodo estivo di riposo a Lorenzago così come i tanti semplici villeggianti che amava incontrare sui sentieri".


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