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15 agosto 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Morta a 26 anni sul posto di lavoro: forse errore di un collega

Oggi ripreso il lavoro, sit-in sindacati davanti alla fabbrica. La prossima settimana arriva nella Marca la Commissione del Senato

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Anila Grishaj

PIEVE DI SOLIGO - L'incidente nel quale ha perso la vita ieri Anila Grishaj, operaia di 26 anni in servizio all'azienda alimentare Bocòn, di Pieve di Soligo, potrebbe essere stato causato da un errore umano. Lo si apprende da fonti investigative, secondo le quali il meccanismo che ha provocato il trauma mortale sarebbe stato azionato inavvertitamente da un collega della vittima. La donna si trovava in una posizione pericolosa, ma nella convinzione che il dispositivo fosse disattivato. La macchina è stata sequestrata.
La Procura della Repubblica di Treviso ha intanto avviato un'inchiesta per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Le organizzazioni sindacali hanno organizzato stamani un sit-in all'esterno dello stabilimento, tra i cui dipendenti non ci sono lavoratori iscritti al sindacato. L'intenzione delle associazioni è comunque quella di chiedere un'assemblea, al fine di affrontare con più attenzione il tema della sicurezza. In mattinata nell'azienda è tornata una delegazione di ispettori dello Spisal.
Secondo quanto si è appreso, l'attività produttiva questa mattina è ripresa regolarmente, mentre è rimasto chiuso un locale collegato alla società, ospitato nello stesso stabile, in cui si effettuano attività di ristorazione.

La giovane, morta all'istante per la rottura delle vertebre cervicali, era stata assunta cinque anni fa ed occupava già posizioni di responsabilità. Probabilmente, questo il punto chiave su cui gli ispettori dello Spisal e gli investigatori della magistratura dovranno far luce, si è trovata nel punto sbagliato al momento sbagliato, ritenendo che l'impianto fosse disattivo. Gli accertamenti dovranno anche stabilire se il dispositivo fosse perfettamente funzionante, e se gli strumenti di sicurezza fossero efficienti. Il macchinario, un braccio meccanico piuttosto complesso, avrebbe sostanzialmente "agganciato" la ragazza all'altezza del capo schiacciandola contro il primo ostacolo, senza lasciarle scampo.

Si sono susseguite intanto per tutta la giornata di oggi le prese di posizione, soprattutto da parte delle organizzazioni del lavoro. In mattinata è stato organizzato un sit-in esterno allo stabilimento, in cui operano circa 170 addetti e che si occupa di produzione di surgelati per il mercato alimentare, nel quale apparentemente il lavoro è continuato come tutti i giorni. A rimanere chiusa è stata invece una attività di ristorazione collegata alla struttura, e vocata per lo più al servizio di pasti rapidi. Il conteggio delle vittime per cause di lavoro in provincia di Treviso, intanto, arriva a 11 dall'inizio dell'anno, elemento che si somma al ricordo di un altro recente infortunio professionale nella stessa azienda, fortunatamente non mortale, registrato soltanto pochi mesi fa. Abbastanza per far chiedere alle organizzazioni sindacali, alle quali nessuno dentro il Bocòn è iscritto, un incontro con la proprietà e, nel frattempo, l'attivazione di iniziative di sensibilizzazione.

"In questo triste momento - è il messaggio del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza, e del segretario territoriale Treviso e Belluno, Michele Gervasutti - il nostro primo pensiero va ai familiari di Anila, ai quali esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Non possiamo però non esprimere anche il nostro grido di dolore per questo ennesimo e drammatico incidente e la nostra rabbia per l'inerzia e la superficialità con cui Governo e Parlamento affrontano il tema della sicurezza sul lavoro". "Sempre più le esigenze di produzione del settore e di velocità dei macchinari - interviene anche Danilo Maggiore, leader della Flai Cgil di Treviso - non rispondono al bisogno di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Attendiamo le opportune e doverose verifiche da parte dalle autorità competenti, contestualmente si valuterà se attuare iniziative, anche di protesta a livello territoriale, che coinvolgano tutte le rappresentanze sindacali".


La prossima settimana arriva a Pieve la Commissione del Senato
'L'ufficio di presidenza, allargato ai rappresentanti dei gruppi della Commissione di inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, effettuera' un sopralluogo la prossima settimana in Veneto, a Treviso, per effettuare incontri e indagare sui ripetuti incidenti sul lavoro nella regione, dopo che ieri ha perso la vita la giovane operaia Anila Grishaj'.

Lo rendono noto le senatrici del Pd Susanna Camusso, vicepresidente della Commissione, e Cristina Tajani. 'Il presidente Tino Magni - proseguono - ha presentato oggi questa proposta all'ufficio di presidenza, dopo che come Pd avevamo chiesto un intervento della commissione nella regione. Il sopralluogo sara' infatti l'occasione per avviare un approfondimento sulla situazione della sicurezza sul lavoro in Veneto'.

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