Allerta smog, a Treviso Pm10 da tre giorni di nuovo oltre i limiti: presentato esposto in Comune
Coalizione Civica: "L'ordinanza antismog del sindaco vieta l'accensione di stufe e camini ma mancano adeguati controlli"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Da giovedì a sabato scorso, e in parte anche ieri, la concentrazione media giornaliere di polveri sottili nell’aria che respiriamo rilevata dalla centralina di via Lancieri da Novara è ritornata sopra il livello di guardia di 50 microgrammi per metro cubo. Sia venerdì che sabato ci sono stati anche superamenti dei 100 microgrammi di PM10 per metro cubo d’aria: sabato sera è stato registrato un picco di 152 microgrammi per metro cubo d’aria, ben tre volte oltre i limiti di legge. Il numeri di giorni in cui il livello di allerta è stato superato tra gennaio e febbraio arriva quindi a 28 (erano 22 alla stessa data nel 2023) e si avvicina al limite di 35 giorni in un intero anno, considerati il massimo tollerabile dalla normativa.
Per questo Coalizione Civica per Treviso ha presentato un esposto in Comune, evidenziando che: “Le polveri sottili sono per più del 50% provocate dalla combustione di legna e pellet e la combustione della legna produce anche monossido di carbonio e diossine, le diossine sono comprovati cancerogeni”. “Confartigianato ha già lanciato l’allarme dei 15.000 caminetti aperti che in provincia di Treviso emettono 1Kg di polveri sottili ogni 70 Kg di legna bruciata - sottolinea Coalizione Civica nell’esposto presentato a Cà Sugana - e quasi tutte le abitazioni del comune trevigiano sono allacciate al metano (la cui combustione è molto più pulita) e dunque non hanno bisogno del riscaldamento a legna”.
Sottolinea inoltre che “dal 1 ottobre 2023 al 15 aprile 2024 è in vigore l’ordinanza del sindaco di Treviso che vieta l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet), con una classe di prestazione emissiva inferiore alle “3 stelle” secondo la classificazione ambientale introdotta dal Decreto n. 186/2017, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo. Concludiamo, il documento che abbiamo protocollato, evidenziando che esiste il divieto di accensione di stufe e camini a legna inferiore alle 3 stelle e la multa fino a 5.000 euro per i trasgressori e che il rispetto di tale divieto dovrebbe essere controllato dall’amministrazione comunale di Treviso. Ci auguriamo che la segnalazione venga presa in considerazione e l’amministrazione comunale avvii dei controlli costanti, partendo dall’evidenza di fumi particolarmente scuri e maleodoranti che non mancano certo nella nostra città”.
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