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26 luglio 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, taglierino puntato alla gola e fucile: individuati i rapinatori seriali di banche - Video

Fondamentali per le indagini dei carabinieri le testimonianze dei cittadini e le immagini della videosorveglianza

| Isabella Loschi |

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rapinatori banca

VITTORIO VENETO - Rapinatori seriali di banche identificati dai carabinieri di Vittorio Veneto guidati dal comandante Francesco Claudio Galante, in collaborazione con i militari di Ortisei, grazie alle segnalazioni dei cittadini. Si tratta di un 40enne e un 41enne albanesi, pluripregiudicati. Uno dei due è già stato arrestato, mentre il 40enne è ancora ricercato. Secondo gli inquirenti potrebbe essere già scappato all’estero. I due sono accusati di rapina, tentata rapina e del furto delle auto, avvenuto nelle province di Treviso, Pordenone e Venezia.

La coppia si muoveva per mettere a segno i “colpi” con modalità del tutto analoghe: l’utilizzo di una autovettura “pulita” intestata ad un connazionale dei due indagati, per effettuare i sopralluoghi sugli obiettivi nonché di un veicolo rubato per giungere sugli “obiettivi” che poi veniva abbandonato dagli indagati subito dopo. I due hanno commesso tre rapine ( le prima due solo tentate), il 20 marzo presso la filiale della BPM di Vittorio Veneto, il 25 marzo alla Credit Agricole Meduna di Licenza ed infine il 3 aprile 2024 ai danni della filiale di Ortisei della Cassa di Risparmio di Bolzano. Solo in quest'ultimo, i rapinatori sono scappati con il bottino di 2mila euro.

Il modus operandi era sempre lo stesso: accedevano travisati con parrucca e passamontagna all'interno della banca dove trattenevano e puntavano un taglierino alla gola di un cliente o sotto minaccia di un fucile, (accertato poi trattarsi di una carabina ad aria compressa rubata nel mese di marzo da un’abitazione di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia) intimando al personale dell'istituto bancario la consegna del denaro.

Essenziali, fra le altre, le immagini delle telecamere di sorveglianza stradale, che i militari dell’Arma gardenesi e vittoriesi hanno visionato trovando conferma delle ipotesi investigative, raccogliendo riscontri dei movimenti delle auto usate dai criminali sia durante il loro tragitto dal Veneto fino in Val Gardena, sia durante la loro fuga per i passi montani per tornare al loro covo. Uno dei due individui, peraltro, era già stato arrestato per una rapina commessa nella stessa banca di Ortisei nel 2006. Analogamente cruciali le preziose testimonianze raccolte da cittadini e clienti delle filiali di banca prese di mira e le immagini dei sistemi a circuito chiuso delle banche assaltate.

Le indagini hanno consentito di risalire a un 40enne ed un 41enne, entrambi di nazionalità albanese. Il 41enne, irregolare sul territorio nazionale e con diversi alias, è stato rintracciato e catturato nei giorni scorsi in una abitazione isolata di Caorle dove i carabinieri hanno trovato anche circa 13,5 chili di hashish ed è quindi scattato per lui anche l’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti mentre il complice è tutt’ora attivamente ricercato.


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