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22 dicembre 2024

Mogliano

Gli alunni diventano parlamentari e ambasciatori alle Nazioni Unite per imparare l'educazione civica

Il progetto nazionale coinvolge gli alunni di quarta e quinta della scuola primaria "S. Maria delle Grazie" di Preganziol

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

classe alunni

PREGANZIOL - Imparare l’educazione civica come se i banchi di scuola fossero gli scranni di Montecitorio piuttosto che quelli di Palazzo Madama. O magari farsi trasportare a Strasburgo, con il mezzo velocissimo dell’immaginazione, per rivestire i panni del parlamentare europeo. O, meglio ancora, membro dell’Assemblea delle Nazioni unite.

Un apprendimento pro attivo che una collaborazione tra UN (United Network), una realtà educativa che propone dei percorsi di educazione civica, e FIDAE (Federazione delle scuole cattoliche primarie e secondarie), ha reso fattibile. Coinvolgendo scuole superiori e primarie, attentamente selezionate. Quattro quelle elementari italiane: due al Sud e altrettante al Nord: tra queste la scuola primaria "S. Maria delle Grazie" di Preganziol, con le classi quarta e quinta, una quarantina gli alunni. Tre giornate consecutive (da lunedì 11 a mercoledì 13 novembre) per quattro ore al giorno.

Suggestivo il metodo: in una simulazione di seduta dell’Onu, ad ogni alunno viene assegnato uno stato da studiare nelle sue caratteristiche politiche, sociali, economiche e poi da rappresentare. Scelto un tema di discussione, i singoli stati decidono se intervenire; nel qual caso avranno tre minuti di tempo per illustrare, in lingua inglese, una proposta di risoluzione. Qualora il risultato non venga raggiunto la la seduta sarà sospesa e si andranno a formare gruppi di discussione spontanei per cercare di trovare accordi. Alla fine, in seduta plenaria, verrà votata una proposta di risoluzione.

Straordinarie le conoscenze e le competenze che in questo modo si acquisiscono, sia sulle finalità dell'organismo (in questo caso l'ONU) che sulle procedure democratiche, come sul senso delle istituzioni, sulla realtà dei singoli stati, sul controllo della comunicazione. In sostanza conoscenze e competenze in educazione civica, ma anche soft skills.

In via sperimentale quest'anno si intende provare - come detto - nella scuola primaria, su contenuti relativi alla Costituzione italiana (principi fondamentali), alla distinzione di poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), al ruolo del Presidente della Repubblica e ai diritti del bambino. Il tutto in lingua italiana.


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Roberto Grigoletto

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