LIBANO - La tregua tra Israele e Hezbollah sembra vicina. Secondo fonti israeliane e libanesi, i presidenti americano Joe Biden e francese Emmanuel Macron annunceranno nelle prossime ore un cessate il fuoco di 60 giorni tra le due parti. L’intesa, riportano i media, prevede l’evacuazione delle forze di Hezbollah dall’area tra la Linea Blu e il fiume Litani, in cambio del ritiro delle truppe israeliane dalle zone occupate durante la recente invasione nel sud del Libano.  

Il gabinetto di sicurezza israeliano, guidato dal premier Benjamin Netanyahu, si riunirà a breve per approvare l’accordo. Sebbene le fonti indichino che tutti gli ostacoli siano stati rimossi, rimane un margine di incertezza fino all’approvazione definitiva.  

Nel frattempo, i bombardamenti continuano. L’ultima serie di attacchi israeliani ha colpito Tiro e altre aree del Libano meridionale, causando 12 morti e diversi feriti, secondo il ministero della Sanità libanese. Anche nella Striscia di Gaza, sotto il controllo di Hamas, si registrano vittime: quattro morti in un raid su Rafah e venti razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele, alcuni intercettati.  

Sul piano politico, si alzano le critiche. In Israele, il partito laburista accusa collaboratori di Netanyahu di aver ricevuto fondi dal Qatar, sostenitore di Hamas, per migliorare l’immagine del Paese durante i Mondiali di calcio del 2022.  

A livello internazionale, la tensione è palpabile. La guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha invocato condanne a morte per i leader israeliani, definendo i raid su Gaza e Libano "crimini di guerra".  

Le prossime ore saranno decisive per capire se l’accordo di tregua riuscirà a fermare l’escalation e portare un temporaneo sollievo in una regione devastata dal conflitto.

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