CASTELFRANCO – L’ideatore della truffa, con tutta probabilità la stessa persona che clonava le carte di credito, è un italiano. Era stato lui, al momento ricercato, ad assoldare due sudanesi perché andassero a ritirare la merce che acquistava usando le carte clonate al centro spedizioni si Castelfranco.

Proprio al centro spedizioni in questione, vedendo che questi due stranieri ritiravano merce in continuazione, si sono insospettiti ed hanno contattato i carabinieri.

I militari hanno ricostruito la truffa ed al momento hanno denunciato i due africani, coloro che appunto ritiravano la merce: sono marito e moglie di 35 e 32 anni, risiedono in provincia di Trento. Manca all’appello, però, la mente (o le menti: potrebbero essere più d’una) che ha architettato tutto: le indagini comunque stanno proseguendo.

La truffa, che secondo gli accertamenti avrebbe portato all’acquisto di materiale elettronico ed informatico, come telefonini, videocamere, computer, televisori e quant’altro, per circa 30mila euro, si è concretizzata da maggio scorso. Complessivamente si parla di più quaranta acquisti di materiale elettronico. Almeno una decina di persone hanno subito la clonazione della carta di credito, che poi veniva utilizzata dalla banda per effettuare acquisti in internet.

Gli ordini avvenivano con un indirizzo mail che riconduce ad un nome fittizio e che quindi non porta a qualcuno in particolare. Sono stati coinvolti numerosi negozi e catene di tutta Italia, che a seguito del pagamento con carta di credito (clonata) inviavano il materiale appunto a Castelfranco, dove poi si presentavano i sudanesi per il ritiro.

Le indagini hanno visto la collaborazione dei carabinieri di Vicenza: a far scattare l’attività dei militari era stata la denuncia di una 29enne vicentina che si era vista decurtare il saldo nel conto corrente per acquisti che non aveva mai fatto.

Matteo Ceron