Treviso – Più candidati che mamme. Appena un centinaio di persone hanno preso parte ieri pomeriggio nell’aula magna del Riccati di Treviso all’assemblea pubblica organizzata dal comitato che si batte contro il progetto del parcheggio interrato di piazza della Vittoria.

Il tema era caldo, uno di quelli che hanno infiammato la campagna elettorale trevigiana. Un parcheggio interrato in pieno centro storico, un contratto firmato dall’amministrazione uscente nel silenzio più assoluto, un cantiere di almeno due anni, uno scavo di 15 metri, con punte fino ai 25, in una zona delicata, e dove già in passato furono ritrovate anfore romane e reperti archeologici. L’incontro era stato organizzato per permettere ai genitori degli studenti delle cinque scuole che gravitano nella zona di confrontarsi con il progetto e capire quello che succederà in quell’area se l’amministrazione Gobbo fosse riconfermata col voto di domenica e lunedì. Ma mamme, papà e studenti, hanno disertato l’incontro. Pochi i presenti. E in molti se ne sono andati ancor prima che iniziasse il dibattito. Molti invece i candidati per le elezioni amministrative che hanno partecipato all’assemblea pubblica.

Nelle prime file c’erano Franco Rosi (Pd, Città Mia e Italia dei Valori), che ha messo a disposizione del comitato una perizia legale che dimostrerebbe la nullità del contratto per la realizzazione del parcheggio, ma anche Giampaolo Sbarra (Treviso Più Europa), Nicola Atalmi (Sinistra Arcobaleno) e Paolo Camolei. E proprio l’ex presidente di AerTre, in corsa con la propria civica, l’Udc e gli “under 35”, ha attaccato duramente il comitato. “Da comitato in difesa degli interessi dei cittadini – scrive Camolei in una nota inviata dopo il termine dell’assemblea - quello contro il park della Vittoria si è trasformato in un comitato elettorale del Pd”. Il candidato ha lasciato con largo anticipo l’incontro. “Il portavoce del comitato – dice Camolei – ha “sviolinato” una lode elettorale di Rosi. Legittimo, ma così si trasforma in scontro politicamente targato quella che invece è e dovrebbe rimanere un battaglia della città”.

Giuseppe Lentini, portavoce dei residenti, aveva ringraziato il candidato Pd per il supporto della perizia. “All’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Basso – ha poi detto il portavoce– che ci accusa di fare terrorismo quando citiamo quanto accaduto a Milano in passato con uno scavo simile, rispondo che noi facciamo solo informazione, quella che il Comune non ha fatto in questi anni, tenendo i cittadini all’oscuro dal progetto”. Romeo Scarpa, ingegnere, è poi entrato nei dettagli progettuali, sottolineando i rischi idrogeologici, i pericoli per gli edifici, il passaggio dei camion, i costi che potrebbero lievitare. Le poche mamme presenti in sala annuivano, ma nessuna è intervenuta. Si sentirà ancora parlare del park Vittoria a giochi fatti alle urne?