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25 dicembre 2024

Treviso

VARDANEGA E' IL NUOVO PRESIDENTE DI UNINDUSTRIA

E' stato eletto sabato scorso all'assembela generale a cui ha presenziato Emma Marcegaglia

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

(In foto Alessandro Vardanega e Andrea Tomat)

Treviso - Alessandro Vardanega è il nuovo presidente di Unindustria Treviso, succedendo ad Andrea Tomat. Vardanega, 45enne presidente di Industrie Cotto Possagno, azienda del comparto laterizi e coperture con circa 270 dipendenti ed un fatturato di 60 milioni di euro, è stato eletto nel corso dell’assemblea generale dell’associazione degli industriali, lo scorso 24 maggio a cui ha preso parte anche Emma Marcegaglia, presidente neoeletta di Confindustria, alla sua prima uscita ufficiale. Laureato in Economia aziendale a Ca’ Foscari, Vardanega ha maturato una decennale esperienza professionale in una primaria società internazionale di organizzazione e revisione contabile prima di assumere la responsabilità dell’azienda di Possagno, nata dieci anni fa dall’unificazione di cinque imprese tra le quali quella che, da più generazioni, è della famiglia dello stesso presidente che ha ottenuto il consenso bella stragrande maggioranza degli associati, con ben il 97% delle preferenze. Continuità e rinnovamento è il binomio che caratterizzerà la sua presidenza quadriennale.


“Continuità perché in questi ultimi anni abbiamo lavorato su molti aspetti che dobbiamo continuare a portare avanti e rinnovamento, nel senso che stiamo predisponendo un metodologia di lavoro per lo sviluppo di progetti territoriali che necessitano anche della grande collaborazione delle varie istituzioni, di tutti gli attori locali”. E in tutto questo le risorse umane avranno una grande importanza. “Infatti, spiega Vardanega, nelle società avanzate la maggior parte della ricchezza proviene dal capitale intellettuale, che è anche il vero patrimonio delle nostre aziende. Pertanto, già dal prossimo autunno, verranno organizzati dei momenti formativi per gli operatori scolastici per far comprender l’intensità e la natura dei grandi cambiamenti che le imprese si trovano a dover affrontare e che hanno certamente ricadute sul territorio”. Formazione, però, anche per gli amministratori. “Assieme agli Enti locali dobbiamo sviluppare dei percorsi di collaborazione, fare rete, insomma, perché dobbiamo tener presente che oggi la competizione non riguarda solo le aziende, ma il territorio nella sua globalità. Il nostro intento è riuscire a migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione e il mio auspicio è che i Comuni sappiano sviluppare maggiori sinergie al fine di ridurre i costi per i cittadini, accrescendo l’efficienza e la qualità dei servizi. Gli associati rimangono, comunque, il punto di partenza della nostra attività, ma nello stesso tempo il punto di arrivo. Noi dobbiamo essere in grado di dar loro delle risposte efficaci per saper comprendere e operare in mondo che sta cambiando. Gli associati hanno nuove necessità e noi dobbiamo essere in grado di anticipare. E’ mia intenzione organizzare delle riunioni associative sul territorio e non solo nella sede istituzionale, perché questo ci consentirà di essere più vicini ai problemi delle aziende e delle realtà in cui operano”.

A lui chiediamo la ricetta per rilanciare i consumi. “Innanzitutto dobbiamo continuare a lavorare sulla riduzione del cuneo fiscale, lo stipendio medio degli italiani è, infatti, troppo basso, e non consente una capacità di risparmio o di accedere ai consumi, ma è altrettanto vero che il costo del lavoro non ha pari rispetto al resto dell’Europa. E’ necessario, quindi, ridurre tutti quegli oneri impropri che vengono scaricati sul differenziale fra retribuzione netta e costo del lavoro. E’ necessario anche ottimizzare le spese dello Stato, tagliando tutte le inefficienze. Solo così saremo in grado di rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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