NON AMMAZZATE QUELLE NUTRIE
Lettere di protesta da parte dei lettori
| Laura Tuveri |
TREVISO - Da quando si è diffusa la notizia che Ente parco del Sile e Provincia vogliono acquistare trappole per impedire la proliferazione della nutria, in redazione continuano ad arrivare molte email pro roditore. Ricordiamo che la Regione per tale operazione ha stanziato 20 mila.
La tesi di coloro che ritengono necessario abbatterle è che questi roditori causano effetti devastanti agli argini del fiume e all’ecosistema del parco. In pratica dichiarano che nell’ultimo anno nella Marca la presenza della nutria ha subito un incremento eccessivo che ha, addirittura, arrecato danni economici alle coltivazioni agricole, oltre a mettere a repentaglio anche la sicurezza idraulica degli argini di fiumi.
La nutria è un mammifero che vive in stretto rapporto con l’acqua per cui lo si ritrova, generalmente, in vicinanza di ambienti palustri canali, fiumi e stagni, dove si costruisce la tana. Secondo Andrea Zanoni, presidente della Lac Veneto, Lega per l’abolizione della caccia, nella Marca non esiste affatto l’emergenza nutrie. “Esiste solo tanto inquinamento ambientate e delle falde acquifere e la Regione potrebbe spendere i soldi per risolvere questi problemi invece di dare la caccia alle nutrie”.
Adriano De Stefano, della sezione trevigiana dell’ Enpa, Ente nazionale protezione animali, ci scrive “La situazione in cui ci troviamo non è da imputare alle nutrie, ma all’incuria del territorio da parte dell’uomo e allo sfruttamento dissennato delle campagne. Mi oppongo fermamente all’utilizzo dei soldi pubblici che la Regione ha stanziato per massacrare questi animali. Riteniamo vergognoso che i soldi dei cittadini vengano impiegati per ammazzare le nutrie che possono essere contenute (e l’operato di molti comuni lo dimostra) in modo non cruento ed intelligente”. L’ambientalista fornisce anche un dossier in cui si dimostra che quanto afferma non è conseguenza della presenza del roditore http://animalvox.files.wordpress.com/2011/01/dossier-le_nutrie.pdf.
Gabriella Serafino di Altavilla Vicentina afferma che “L’Ente Parco Sile dovrebbe esistere per tutelare le specie vegetali e animali e non ammazzarle. Più mi relaziono con le bestie umane e più amo gli animali”. Un altro lettore ci segnala un'alternativa all’uccisione delle nutrie: http://nutria-myocastor.blogspot.com/ chiedendo agli Enti preposti di impiegare il denaro destinato alle trappole a finanziare questo approccio. Un altro lettore scrive: “Ancora una volta mi vergogno di essere veneta. Preferirei non finanziare persone che con un fucile in mano escono di casa con l'intenzione di uccidere qualcuno, gli stessi che quando non sparano alle nutrie, ammazzano persone, animali domestici e qualsiasi cosa si muova.
La Protezione Civile documenta chiaramente che i danni di cui le nutrie sono accusate è una classica leggenda metropolitana. A Vicenza le inondazioni hanno distrutto intere vite, e i colpevoli si conoscono, quindi cosa proponete in questo caso? Mentire alle persone in questo modo è vergognoso, soprattutto quando siamo noi a pagare. Sono stanca di sostenere queste pratiche barbare e incivili, eseguite da mercenari che non hanno nessun rispetto per la vita altrui.
Sono sicura che esiste una soluzione più intelligente, il problema è che in questo caso bisognerebbe sedersi a un tavolino e parlarne e magari verrebbero fuori i veri responsabili”. E di questo tenore sono le molte altre le lettere o i commenti al nostro articolo http://www.oggitreviso.it/nutrie-nel-sile-scattano-le-trappole-31631 in cui si dava notizia dello stanziamento di fondi per l’acquisto delle trappole.