Nuova ondata di calore africano:tornerà presto l'afa pesante
Si ripresenteranno presto condizioni critiche legate alla combinazione di caldo e umidità: luglio 2015 ci candida ad entrare nel libro dei record
Ben ritrovati a tutti.
Come annunciato nello scorso intervento, la discesa delle temperature avvenuta a seguito del passaggio temporalesco di mercoledì scorso (rivelatosi in alcune zone estremamente intenso e culminato con il nefasto evento tornadico del veneziano, sul quale invito a leggere l'approfondimento tecnico emesso da Arpav ) si è rivelata temporanea e poco incisiva. Le temperature si sono allineate alla media solo per 48 ore, ma nulla di più.
Dopo che alcune proiezioni a lungo termine dei modelli matematici avevano aperto la possibilità di un netto cambiamento nella settimana corrente, con l'ingresso nel Mediterraneo di una bassa pressione nord-atlantica a dare uno stop deciso all'estate, la natura ci riporta alla realtà, ovvero alla persistenza. La configurazione attuale è frutto del continuo afflusso (più o meno intenso) di aria fredda che dalle latitudini artiche si lancia verso l'aperto Oceano Atlantico raggiungendo talvolta la Spagna. Questo meccanismo è molto robusto e tende quindi a far persistere sull'Italia e in generale l'Europa centrale e meridionale una situazione di alta pressione.
Questo schema semplificato riassume la struttura a grande scala; tale struttura ha, statisticamente, durata nel tempo che può superare le 8-10 settimane e considerando che si è sviluppata a inizio giugno, è lecito attendersi che questo mese di luglio sia caratterizzato nel suo complesso da temperature costantemente sopra le medie, afa intensa e scarsi eventi pluviometrici, prevalentemente legati a linee di instabilità e pertanto potenzialmente molto intensi.
Fino ad oggi le condizioni igrometiche (ovvero relative all'umidità) sono state sostenibili, e si è trattato di caldo torrido (che non è, ricordo, un sinonimo/rafforzativo di intenso, ma è sinonimo di secco e contrario di afoso). Nel corso della settimana le correnti prevalenti, ora mediamente nord-occidentali, ruoteranno progressivamente a sudovest, facendo affluire aria via via più umida che renderà difficili le condizioni di disagio da calore in misura paragonabile a quanto accaduto con la precedente ondata di caldo.
Sulle nostre zone non si raggiungeranno probabilmente picchi record in termini di valori termici, ma sarà la combinazione temperature-umidità e soprattutto la persistenza delle stesse condizioni a risultare più difficilmente sostenibile. Ad oggi tutti i modelli di previsione concordano nel mantenimento di condizioni di caldo intenso almeno per altri 7-10 giorni, con una sola possibile e modesta attenuazione tra domenica e lunedì, che tuttavia sembra assai poco probabile e comunque non efficace a ridurre il caldo.
Un esempio di temperature previste per sabato pomeriggio rende bene l'idea
In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:
Martedì, mercoledì, giovedì (attendibilità 90%): tempo buono e stabile, solo qualche isolato cumulo pomeridiano sui monti ma in genere nessun fenomeno. Temperature stazionarie e umidità relativa ancora piuttosto bassa con condizioni sopportabili. Minime tra 19 e 22ºC, massime tra 31 e 33ºC
Venerdì-sabato (90%): le correnti si disporranno maggiormente da sudovest apportando aria umida e rendendo sempre più critiche le condizioni di percezione termica. Anche le temperature subiranno un ulteriore lieve aumento specie nelle minime notturne, con valori indicativi di 22-26ºC e massime tra 33 e 36ºC. Scarsa probabilità di temporali pomeridiani sulle Dolomiti, seppur più alta dei giorni precedenti.
Domenica (80%): un modesto corpo nuvoloso tenderà a scivolare lungo le Alpi ma il campo di alta pressione sembra resistere, limitando gli effetti sul versante italiano e concentrando l'instabilità pomeridiana e serale sulle Dolomiti dove alcuni fenomeni potrebbero essere intensi. In pianura nessun cambiamento di rilievo.
Tendenza
A livello generale resta immutata la configurazione, pertanto è lecito attendersi la prosecuzione del caldo intenso associato a fastidiose percentuali di umidità relativa.