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08 ottobre 2024

Castelfranco

La nuova pista ciclopedonale a Castelfranco non convince tutti

Dubbi sulla bontà dell’opera e c’è anche chi nota delle foto promozionali poco convincenti

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

nuova ciclopedonale

CASTELFRANCO – Solitamente una nuova opera pubblica è sempre salutata con soddisfazione dalla popolazione ma a quanto pare a Castelfranco Veneto il nuovo tratto di percorso ciclopedonale tra viale Italia e via Ospedale – con tanto di ampliamento del parcheggio pubblico di via Ospedale con 50 nuovi stalli – non persuade tutti. Ma andiamo per ordine. Lo scorso weekend l’Amministrazione comunale castellana ha inaugurato l’opera che nella pagina social della Municipalità viene descritta così: “Una riqualificazione urbana inserita in una visione più ampia finanziata con i fondi del PNRR che agevola i collegamenti ciclopedonali a sud della Città (tramite la percorrenza di via Ospedale fino a Borgo Treviso) sino al versante più ad ovest di Castelfranco. Un nuovo e gradevole manto di 300 m ed oltre 50 nuove alberature, una nuova illuminazione e spazio per pedoni con una corsia dedicata a chi sceglie la due ruote per spostarsi e raggiungere l’oasi verde a sud dell’Ospedale e la Barchessa “Degli Strepiti” prossima sede dell’osservatorio sul paesaggio urbano nell’ambito del benessere per le persone con Alzheimer”.

Ma di li a poche ore dal taglio del nastro nel web compare una nuova pagina dal titolo “Problematiche castellane” dove si legge: “I 7 problemi della nuova ciclo-pedonale:
1- la ciclo-pedonale non segue la traiettoria di quella vecchia, rendendo il passaggio da una all'altra complesso; se avessero prolungato dai due monconi (foto 2) che erano stati costruiti non si dovrebbe fare uno slalom pericoloso;
2- Dal vecchio percorso pedonale non è chiaro dove inizi quello nuovo;
3- I paletti che suddividono la ciclabile dal percorso pedonale sono pericolosi, soprattutto alla curvetta stretta della cabina elettrica, costringendo i ciclisti ad allargarsi sulla corsia opposta per evitare di farsi del male;
4- Il p. Pedonale è troppo stretto per carrozzine e passeggini, si è già notato qualcuno, in carrozzina, che ha dovuto usare la ciclabile;
5- L'accesso da via ospedale è direttamente sulla carreggiata, senza alcun invito, rendendo difficile l'ingresso in bici provenendo dal lato sud di va ospedale; si è costretti ad allargarsi;
6- L'attraversamento ciclo-pedonale sfocia nel nulla se non nel torrente Avenale;
7- Il nuovo manto della ciclabile è dissestato, rendendo la pedalata molto "saltellante". Si poteva fare meglio”.

Insomma, tanti dubbi che rasentano la stroncatura per l’opera pubblica. Ma non finisce qui perché il consigliere comunale di maggioranza Michael Didoné pubblica soddisfatto, nel suo profilo Meta, due foto di prima e dopo i lavori. Il post non passa inosservato tant'è che il dottor Giovanni Colombo, già docente universitario nonché appartenente a “Europa Verde”, commenta: “Le furbate dei politici che governano... vengono fatti dei lavori di cosiddetta riqualificazione urbana che solitamente significa tagliare alberi e cementificare e come vengono presentati? Si presentano 2 foto, su prima dei lavori e dopo, in cui sembra esserci un aumento significativo del verde... e voilà il trucco... la foto del verde del prima è presa d'inverno con gli alberi privi di foglie mentre dopo (a lavori ultimati) è presa in piena estate... e il gioco è fatto. E i cittadini bevono, bevono”. Sui dubbi del professor Colombo interviene il diretto interessato, il consigliere Michael Didoné, che si dice dispiaciuto per questo fraintendimento: “Non mi sono neanche posto il problema della foto vecchia, a me interessava mostrare come era prima la strada. Non c’era il marciapiede, era semi asfaltata, era pericoloso circolare in bicicletta: una strada caotica anche per la presenza di tante auto. Il confronto delle immagini non aveva alcuna intenzione ingannevole e voglio sperare che i dottor Colombo e i cittadini comprendano che ero animato dalle migliori intenzioni”.


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