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17 febbraio 2025

Cronaca

Omicidio di Giulia Cecchettin, Turetta è in Italia: aereo dell'Aeronautica atterrato a Venezia

Il giovane accusato di omicidio e sequestro di persona verrà trasferito nel reparto protetti del carcere Montorio di Verona

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Filippo Turetta

VENEZIA - È atterrato all’aeroporto di Venezia, con mezz’ora di anticipo, il Falcon 900 partito da Francoforte con a bordo Filippo Turetta, il 21enne arrestato per l’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin. L'interrogatorio non prima di lunedì Turetta non dovrebbe essere interrogato prima di lunedì 27 novembre. L'interrogatorio di garanzia dovrà comunque essere fatto entro cinque giorni dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. All'interrogatorio, da quanto si apprende, sarà presente il pm Andrea Petroni (non è necessaria la presenza della pubblicazione accusa, ndr) che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati di omicidio e il sequestro di persona, anche l'occultamento di cadavere: il giovane, secondo le ricostruzioni, ha caricato in auto il corpo di Giulia Cecchettin e ha percorso oltre 100 chilometri prima di gettare il cadavere in un dirupo vicino al lago di Barcis. Mentre i difensori potrebbero chiedere una misura alternativa al carcere o già in questa fase la perizia psichiatrica. Se i legali non avanzeranno istanze, il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento. Al giudice il giovane potrebbe ripetere la confessione già resa alla polizia tedesca, dove è stato arrestato, oppure decidere, assistito dai legali Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di avvalersi della facoltà di non rispondere.

In cella di isolamento sorvegliato a vista
Nel frattempo Turetta verrà condotto al carcere Montorio di Verona che è dotato del reparto 'protetti', con celle isolate, in cui la persona ristretta dietro le sbarre non ha contatti con nessuno degli altri detenuti. La scelta viene adottata in caso di reati gravi oppure nel caso in cui l'arrestato è protagonista di un caso mediatico. Sarà in isolamento e sorvegliato a vista, come da prassi, per vigilare su possibili rischi autolesivi. Vedrà un medico e con ogni probabilità uno psicologo.



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