Parle ben o parle mal?
La capacità di reggere il confronto. Con gli elettori di ieri, oggi e domani: quelli che erediteranno la città
VITTORIO VENETO - Dopo la soppressione dei Consigli di Quartiere da parte della giunta Miatto, allineata a quella concezione della democrazia padana che non gratifica il diritto-dovere alla partecipazione civica, all’ umile cittadino non blasonato rimane solo Oggitreviso, in loco, come spazio aperto al libero pensiero rapido, senza liste d’attesa-censure-imbellettamenti redazionali; perfino con la facoltà erga omnes di commentare gli articoli restando nell’anonimato.
Speriamo dunque che questo spazio regga; la storia insegna che la democrazia ed i suoi beni, costati carissimo, non vanno mai considerati acquisiti per sempre. Poiché la gente che pensa non è gradita al potere, soprattutto a quello che ha la coda di paglia, è naturale che questa testata giornalistica, fortino dell’ Art.21 della Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero...”) possa dar qualche despiazér ai padroni del vapore. Costoro, una volta eletti, cadono talora nella tentazione di darsi mano libera nel gestire la cosa pubblica, senza più la necessità di cercare il consenso; men che meno la opinione del volgo.
La legge sull’elezione dei sindaci, che ha compiuto i 30 anni, ha dato stabilità alle giunte ma ha pure favorito la possibilità di eccessi di boria nei primi cittadini, i rischi di eccessiva discrezionalità, ha indebolito l’opposizione nella fisiologica azione di controllo e proposta. Tutto ‘sto preambolone, scrivo, perché arrivano per via diretta ed indiretta lagnanze sul mio modo colorito di chiosare la attualità cittadina. Ora, Illustrissimi Eletti (anche con percentuali irrisorie...), voi siete stati delegati ad amministrarla pro tempore ma non siete certo i padroni di Vittorio Veneto. O meglio lo siete nella identica misura in cui lo è ogni vostro concittadino, tesserato o no, che sia andato a votare o no e pure, anzi a maggior ragione, chi ancora non ha l’età per votare e vi ha dato in prestito la città perché gliela torniate migliore di come l’avete trovata. Per questo motivo ognuno di noi ha il sacrosanto diritto di soppesare, meglio se ci mette la faccia béa o bruta che sìe, l’azione di chi governa o fa opposizione. E, come detto, c’è da ringraziar la nostra storia ed identità, che ci siano testate che ospitino il libero pensiero. Pazienza, ‘Lustrisimi, se ‘a verità no piase senpre. Pàrle bén o pàrle mal?
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