Clima, 351 eventi estremi nel 2024: il Veneto tra le regioni più colpite
La crisi climatica pesa sulla regione con 41 eventi estremi. Aumentano allagamenti ed esondazioni
VENEZIA - Il 2024 si conferma come l’anno dei record negativi per eventi climatici estremi in Italia, con ben 351 episodi registrati, quasi sei volte più rispetto ai 60 del 2015. Il Veneto, con 41 eventi, è una delle regioni più colpite, secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente. La regione ha sofferto particolarmente per le esondazioni fluviali e gli allagamenti dovuti alle piogge intense, che si sommano a episodi di siccità prolungata, segnando un territorio sempre più diviso tra troppa e troppo poca acqua.
Allagamenti ed esondazioni: un problema crescente
Tra i 134 allagamenti registrati a livello nazionale, la Lombardia guida la classifica, ma il Veneto è al terzo posto con 15 episodi. Anche sul fronte delle esondazioni fluviali, la regione si posiziona tra le più martoriate, con cinque eventi significativi, preceduta solo da Emilia-Romagna (14) e Lombardia (8). Questi fenomeni non solo causano danni diretti a infrastrutture e abitazioni, ma hanno ripercussioni anche sul tessuto economico locale, in particolare sull’agricoltura e i trasporti.
L’impatto sui trasporti e sull’ambiente montano
Il rapporto sottolinea inoltre l’impatto degli eventi meteo estremi sui trasporti, con 22 episodi in Italia che hanno causato danni e ritardi ai collegamenti ferroviari e al trasporto pubblico locale. In Veneto, dove il turismo montano e le attività legate alla neve rappresentano un settore strategico, preoccupa lo zero termico sempre più alto: nel 2024 ha raggiunto i 5.206 metri in Piemonte, sfiorando il record del 2015. Gli effetti del riscaldamento globale sono tangibili anche nei ghiacciai dolomitici, sempre più fragili.
Veneto in difficoltà tra alluvioni e siccità
Nonostante l’abbondanza di piogge intense in alcune aree, il Veneto deve fare i conti anche con lunghi periodi di siccità, che compromettono la disponibilità idrica per l’agricoltura e i centri abitati. La situazione si inserisce in un quadro nazionale drammatico, con un aumento del 54,5% degli episodi di siccità rispetto al 2023. In particolare, le province venete hanno vissuto momenti critici, soprattutto nelle zone attraversate dai grandi fiumi come il Piave e il Brenta, dove si sono registrati livelli idrici preoccupanti.
Le richieste di Legambiente
Legambiente denuncia la mancanza di una strategia nazionale di prevenzione per affrontare i cambiamenti climatici e punta il dito contro l’insufficienza di fondi destinati al Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). "Serve una legge per fermare il consumo di suolo e interventi per favorire il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura", afferma il presidente Stefano Ciafani.
La crisi climatica è un monito sempre più urgente anche per il Veneto, dove l’adozione di misure concrete per l’adattamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche appare ormai imprescindibile.
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