RIMINI - Paura nella notte di Capodanno a Villa Verucchio, in provincia di Rimini, dove un giovane egiziano di 23 anni ha aggredito quattro persone a colpi di coltello prima di essere ucciso da un carabiniere. Il comandante della stazione locale è ora iscritto nel registro degli indagati per eccesso di difesa, un provvedimento definito “un atto dovuto” dalla Procura.  

Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressore, rifugiato in Italia dal 2022 e senza precedenti penali, ha iniziato la sua escalation di violenza verso le 22:15, attaccando un 18enne nei pressi di un distributore di sigarette. La vittima, colpita alla schiena e al volto con un coltello dalla lama di 22 centimetri, è ora ricoverata in condizioni stabili.  

Per circa 45 minuti i movimenti del 23enne restano avvolti nel mistero, ma poco prima delle 23 è tornato in zona, dove ha ferito un amico del primo giovane. Subito dopo, l’aggressore si è scagliato contro una coppia di turisti romani, accoltellando il marito, che è stato successivamente operato d’urgenza, e la moglie.  

I Carabinieri sono intervenuti poco dopo le 23 con due pattuglie, rintracciando il giovane verso le 23:30. Il comandante, dopo ripetuti tentativi di fermarlo, ha esploso diversi colpi, alcuni a terra come avvertimento, prima di colpirlo al torace con un proiettile fatale.  

In tasca al ragazzo sono stati trovati un Corano e una corona di preghiera, mentre in casa sono stati rinvenuti farmaci psicotropi di dubbia provenienza. L’audio di alcune frasi pronunciate in arabo durante gli attacchi è ora al vaglio degli investigatori.  

Le indagini sono affidate al nucleo investigativo dei Carabinieri di Rimini. Gli inquirenti stanno analizzando anche un video che documenta le fasi più concitate dell’intervento. I quattro feriti, tutti ricoverati al Bufalini di Cesena, non sono in pericolo di vita.

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