I dati forniti dall’Istat e relativi al 2011 sono chiari: il 5,2% dei pensionati (in numeri assoluti 861.000) percepisce un assegno mensile superiore ai tremila euro. Per loro lo Stato ha sborsato 45 miliardi, vale a dire il 17% della spesa previdenziale. Dall’altro capo del mondo, si potrebbe dire, stanno i 7,3 milioni di italiani (44% del totale) il cui reddito pensionistico non supera i mille euro al mese e per i quali lo Stato ha sborsato in totale 51 miliardi, pari al 19,2% della spesa complessiva.


Attenzione, però: il numero dei beneficiari non coincide con quello delle pensioni, in quanto ogni pensionato può percepire più trattamenti pensionistici. Ad esempio, il titolare di una pensione di vecchiaia può avere diritto anche ad almeno una parte della pensione di vecchiaia del coniuge deceduto. Ogni soggetto, inoltre, può essere titolare di più pensioni appartenenti a diverse tipologie, come nel caso in cui si cumuli una prestazione di tipo invalidità o vecchiaia con una rendita indennitaria o una prestazione assistenziale.


Nel gruppo dei pensionati “di lusso”, a farla da padrone sono gli uomini: quasi l’80% del totale. La media degli importi percepiti dagli 861.000 pensionati italiani più ricchi? Poco più di 51.600 € l’anno. La media degli importi percepiti dai 7,3 milioni di pensionati italiani più poveri? 6.960 € l’anno.


Il Veneto, con il suo importo medio di 16.008,78 €/anno si colloca 300 € al di sotto della media nazionale, a ben 1.000 € di distanza dalla media delle Regioni del Nord e a quasi 1.500 euro dalle Regioni del Centro. Il dato lampante che emerge, nella distribuzione del reddito pensionistico nella nostra Regione, è l’abissale distanza tra uomini e donne: il pensionato medio in Veneto percepisce un reddito di 19.501,92 €/anno, la pensionata ne percepisce 12.797,83.




BDN