Plastiche a Pederobba, doppia interrogazione in Parlamento
Presentate da Puppato e D’Incà. Il sindaco Turato: richieste analisi approfondite
| Redazione |
PEDEROBBA – “Sul tema coinceneritore di plastiche in via di autorizzazione a Pederobba, sto per presentare un’interrogazione in Senato per sollecitare i Ministri Galletti e Calenda a chiedere conto alla Regione Veneto in relazione ai criteri da adottarsi per le autorizzazioni che, doverosamente, devono essere volte alla preservazione della salute dei cittadini e dell’integrità territoriale della zona”. Lo dice Laura Puppato, senatrice Pd della Commissione Ambiente.
“Già in una precedente audizione, anche su mia richiesta, il Ministro Galletti aveva inserito nella sua relazione sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN) la volontà di prevedere limiti più restrittivi per le emissioni in atmosfera negli impianti incidenti su aree a rischio qualità dell'aria, in particolare nella Pianura Padana, zona tra le più inquinate d'Europa. Necessario dunque che il Ministro si interfacci con la Regione Veneto, competente sul tema, perché si facciano subito le doverose verifiche sull’accumulo di inquinanti a terra in un’area che è, tra l’altro, zona di colture DOC e DOCG, vista la pluridecennalità di attività del cementificio trattante petcoke e pneumatici, nonché far valutare limiti più stringenti in linea con gli indirizzi nazionali ed europei” ha aggiunto.
Un’interrogazione l’ha presentata anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà. “Sono molto preoccupato in merito alla prossima procedura di VIA a cui si dovrà sottoporre la Cementi Rossi spa che chiede di poter ampliare le tipologie di materiali che brucia nei propri forni presso l’impianto di Pederobba”, afferma.
“A fronte di questa situazione, ho preparato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura in cui chiedo se non ritengano opportuno adottare misure volte alla tutela dell’ambiente e della salute, chiedendo agli enti preposti alla concessione della VIA, di subordinarne la concessione ad un preventivo studio epidemiologico da effettuare sulle popolazioni dei territori interessati. Inoltre se non ritengano di verificare il rispetto da parte delle autorità italiane delle direttive europee anche in merito al principio di precauzione, al fine di evitare che una eventuale mancanza di rispetto delle regole europee possa pregiudicare il riconoscimento quale sito UNESCO delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene» e l’immagine stessa del distretto del Prosecco”, conclude D’Incà.
Si fa sentire anche il sindaco di Pederobba, Marco Turato. “Come amministrazione, preoccupati comunque per la salute e per gli effetti di questa modifica del sistema produttivo del cementificio, abbiamo costruito una serie di osservazioni e di richieste stringenti che la Provincia ha recepito e che la ditta si è impegnata ad inserire e ad osservare nel proprio piano d’azione – afferma il primo cittadino -. Abbiamo chiesto, ad esempio, che la Cementirossi rendiconti a questo Comune la fuoriuscita di tutta una serie di inquinanti (una serie di metalli, mercurio, Cadmio, il Talio e, poi, gli ossidi di azoto, gli ossidi di carbonio, il carbonio organico e totale, ossidi di zolfo, PM10, diossine e furani, somma degli IPA, acido cloridico e fluoridico, la portata e i PCB). Questi dati li avremo con una frequenza molto accentuata per tenere sotto controllo in maniera incessante la ditta mentre impiegherà il nuovo tipo di combustibile e, comunque, fino al suo utilizzo normalizzato.
Abbiamo chiesto di avere precisi riscontri sulla tracciabilità del prodotto – della plastica - così da conoscerne, innanzitutto, la fonte e il paese di arrivo.
Infine, abbiamo chiesto che venga garantita una incessante verifica sulla possibile emissione di diossina. A fronte di tutto questo, che da una parte rappresentano richieste ed adempimenti aggiuntivi rispetto ai limiti e alle prescrizioni della normativa vigente, ma – dall’altra – traducono la nostra preoccupazione per la salute e per gli effetti sull’ambiente che potrebbe avere un simile combustibile, partiremo senza indugio – come amministrazione – nell’avviare uno studio epidemiologico e di sorveglianza epidemiologica.
Chiameremo i migliori professionisti che già hanno realizzato e concluso lavori di questo tipo su territori simili al nostro perché l’attenzione alla salute dei cittadini diventa massima quando aumentano le preoccupazioni e chiedo sin d’ora, qui pubblicamente alla ditta, di voler concorrere finanziariamente in questa sfida. L’analisi della salute della popolazione diventa infatti una sfida.
Sarà una sfida per l’azienda perché dovrà lavorare coerente e rispettosa dei limiti e sarà una sfida per tutti noi perché ci renderà consapevoli del nostra stato di salute e della salubrità e vivibilità dei nostri paesi”.