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18 settembre 2024

Oderzo Motta

POLEMICA SULL'ARGINE INQUINATO

Partito Democratico: «Sappiamo chi ringraziare». Speranzon: «Tutto sotto controllo».

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

POLEMICA SULL'ARGINE INQUINATO

MOTTA DI LIVENZA - Con un'ordinanza emessa l'8 Agosto scorso a firma del Segretario Comunale Corrado Fontanel, il Comune di Motta richiede alla ditta Carron, esecutrice dei lavori di sistemazione di un tratto arginale in via Redigole, di predisporre un programma dettagliato per la rimozione ed il ripristino del terreno inquinato da far pervenire entro 30 giorni al Comune di Motta, alla Provincia di Treviso e all'ARPAV.

L'ARPAV ha infatti rilevato valori fuori norma: rilevati Fluoruri e Cloruro di rame. Il tratto interessato va dal Ponte di Redigole sino e oltre la prima rampa sul lato destro del Monticano. Il committente, in questo tipo di lavori è la Regione Veneto attraverso il Genio Civile di Treviso nel caso in questione. I lavori furono affidati con il decreto di somma urgenza.

Passati i 30 giorni vi saranno 10 giorni per attuare una serie di documenti preparatori e 60 giorni dall'approvazione del piano per lo smaltimento ed il ripristino del tratto arginale e delle rampe interessate.

Da qui la polemica suscitata dal locale Partito Democratico: «Il nostro gruppo - si legge in una nota - aveva chiesto ufficialmente informazioni in merito attraverso un’interrogazione:
http://pdmotta.ilcannocchiale.it/2012/06/13/interrogazione_inquinamento.html
che ha avuto questa risposta:
http://pdmotta.ilcannocchiale.it/2012/07/12/a_meta_luglio.html

A questo punto in quanto abitanti della Città di Motta vorremmo che i nostri amministratori avessero in qualche modo informato la cittadinanza in nome di quella trasparenza tanto decantata all'inizio di questa legislatura.

Qualcuno dovrebbe scusarsi per l'accaduto, in fondo è stato ferito il nostro territorio, uno dei nostri fiumi, due parole sarebbero gradite, non crediamo alla malafede e proprio per questo adesso i responsabili dovrebbero alzare la testa e dire alla popolazione mottense che faranno il possibile per riparare gli errori commessi.

E poi altre domande che abbiamo già fatto al nostro Sindaco: C'è ancora rischio? Per le persone? Per l'acqua del Monticano? Per gli animali che come le pecore brucano sugli argini?».

Ieri la replica del sindaco di Motta Paolo Speranzon: «Per quanto riguarda i cittadini non c'è alcun pericolo: c'è un'ordinanza che parla chiaro, il terreno contaminato verrà rimosso dall'impresa che ha eseguito i lavori. Ricordo che il cantiere è di competenza del Genio Civile di Treviso.

Tutto è sotto controllo, le aree inquinate sono lontane dal Monticano e riguardano, tra l'altro, soltanto la cassa stradale della rampa di accesso all'argine. Non c'è alcun pericolo per i terreni o il fiume.

L'ordinanza vede la massima trasparenza e contiene punto per punto l'andamento dei fatti. E questo lo dico a chi parla di poca trasparenza; la cosa importante è che la ditta compirà i lavori di sistemazione, un piccolo incidente di percorso per un'opera di sicurezza idraulica,che ha visto la grande collaborazione tra tutti gli enti interessati: Comune, Regione, Provincia e Genio Civile».

 



Gianandrea Rorato

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