MOTTA DI LIVENZA - Occhio al ponte pericolo, via social sono diversi i residenti che si lamentano. C’è chi spiega: «Per attraversare il ponte ti fai il segno della croce e ti affidi alla fortuna. Neanche la più piccola misura di sicurezza per pedoni e ciclisti.

Nessuno rallenta e la maggior parte dei conducenti hanno gli occhi sul telefono».

Su questo specifico argomento il sindaco Alessandro Righi fa il punto: «Con la collaborazione con la provincia di Treviso, abbiamo valutato in quest’ultimo anno vari scenari.

Costruire un nuovo ponte a lato costerebbe molto. Oltre ai limiti tecnici per superare le quote arginali, si parla di almeno tre o quattro milioni di euro che la provincia attualmente non ha. Con questa soluzione, si potrebbe utilizzare il vecchio ponte come collegamento ciclopedonale».

«Nei mesi scorsi abbiamo appurato con la Sovrintendenza l’impossibilità di demolire l’attuale ponte in quanto di interesse storico. La provincia ha già partecipato a dei bandi ministeriali per recuperare risorse per ristrutturarlo, ma i tempi sono lunghi».

«Abbiamo valutato la possibilità di costruzione di una passerella ciclopedonale indipendente. Oltre alle difficoltà progettuali, viste le varie prescrizioni da osservare, l’opera costerebbe almeno 700mila euro. Somma non sostenibile con le sole casse comunali. Avevamo già valutato di concorrere al bando provinciale sulla sicurezza stradale. Ma poi la scelta è ricaduta sulla rotatoria del cimitero di San Giovanni che garantiva maggior punteggio in graduatoria. E il contributo ci è stato assegnato».

«Soluzioni temporanee come l’installazione di un semaforo a chiamata o una corsia con separazione fisica per ricavare un percorso ciclopedonale sicuro ridurrebbe troppo la carreggiata. Cercheremo di partecipare a bandi per recuperare fondi extra comunali».