LA PREDA VESTE PRADA
I cani Cites contro il commercio internazionale di animali proibiti. L’addestramento italiano a Volpago
| Emanuela Da Ros |
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VOLPAGO – Fermi tutti! Contrordine: non è (solo) il diavolo che veste Prada, più spesso è la preda.
A viaggiare – attraverso mezzo mondo - dentro borsette, cappelliere e trolley griffati a volte sono ragni, scorpioni giganti, pulcini di pappagalli esotici, serpenti, scimmie e abnormi quantità di caviale e pesce puzzolente. Pare quasi impossibile, ma fonti sicurissime (a dopo, i dati) ci dicono che non è affatto raro trovare animali esotici nei bagagli a mano delle signore (e dei signori, of course) che atterrano da un volo transcontinentale.
Dico: vi immaginate la scena? La vedete all’aeroporto Marco Polo di Venezia la passeggera tacco dodici che tiene un pulcino di pappagallino cloroformizzato nella Baguette di Fendi o una lumaca grande come uno yorkshire nella Birkin di Hermes? Visualizzatela perché accade più spesso di quanto crediamo che dal Brasile, dalla Costa d’Avorio e da qualche località esotica ci si porti a casa un ricordino proibito. Come una scimmia.
“Periodicamente – spiega il trevigiano Tiziano Padovan, ispettore superiore del Servizio cinofilo del Corpo forestale dello Stato – eseguiamo controlli nelle frontiere tra Italia, Slovenia e Croazia, negli aeroporti o nei centri di grande smistamento postale come Lonate Bozzolo (vicino a Malpensa) e ci capita di trovare e sequestrare animali delle specie più strane. Nascosti dentro i bagagli a mano dei passeggeri. Come facciamo a intercettare il “bottino”? attraverso i cani Cities”.
I Cities sono unità cinofile addestrate proprio per la ricerca di specie animali e vegetali tutelate dalla Convenzione di Washington e introdotte illegalmente in Europa e in Italia. I cani in questione sono rarissimi (in Italia ne esistono solo 6, di cui due vivono in provincia di Treviso) e richiedono un addestramento particolare, che solo 4 paesi al mondo sono attualmente in grado di offrire: l’Italia, gli Usa, il Kenia e la Repubblica Ceca.
Tiziano Padovan (52 anni, di cui 32 passati nella Forestale) è stato il primo a introdurre in Europa e in Italia i cani Cites. Sei anni fa, quando nemmeno gli Usa possedevano più cani addestrati a questo tipo di servizio, Padovan ha dato il via a questa “avventura”: insegnare a Labrador e Golden Retriver a scovare esserini, animali evegetali, delle razze più strane.
Tiziano Padovan (da 20 anni responsabile del Centro di addestramento nazionale della Forestale di Volpago) possiede due Cites: Rock, un Labrador golden retriver di 5 anni che lo accompagna ovunque, e Yuri, un Cites Labrador nero di 3 anni. “Queste due razze canine – afferma l’ispettore – sono state scelte appositamente per il ruolo “investigativo” che le caratterizza. I Labrador sono cani docili, mansueti, che si possono mescolare alla folla che si accalca negli aeroporti senza suscitare sospetti o paura. Quando scovano qualcosa di sospetto, abbaiano o si immobilizzano.”
Tra gli animali che viaggiano clandestinamente ci sono scimmie, pappagalli, rettili e ragni. Ma anche caviale o cibo o semi di piante che, per legge, non potrebbero travalicare i confini. Sì, lo so. Vi state chiedendo chi si terrebbe in casa un serpente da compagnia. Chi tornerebbe dall’Africa con un macaco o una lumaca grossa come un uovo di struzzo. La risposta non ce l’ho. Ma gli agenti della Forestale animali come questi ne sequestrano parecchi. E poi c’è chi li porta pure dal veterinario. “Una volta – racconta il dottor Renzo Piccin – è venuto in ambulatorio un tale dicendomi che il suo ragno perdeva il pelo…”. Mi rifiuto di dirvi se il medico veterinario l’ha visitato o meno. Tenetevi la curiosità. E pure il rettile (se ce l’avete sul comodino).