Presentato il progetto per il Camminamento di ronda di Castelfranco
Al camminamento si accederà attraverso la Torre del Giorgione, ma non sarà possibile il collegamento diretto con la Torre civica, bocciato dalla Soprintendenza.
CASTELFRANCO - Dopo anni di studio e discussioni, finalmente si potrà accedere al camminamento di ronda delle mura di Castelfranco. È stato presentato ieri, in sede di commissione Lavori Pubblici dall’assessore Roberto Filippetto e dall’architetto Luca Pozzobon, il progetto esecutivo del restauro della cinta muraria compresa nell’angolo nord-orientale del castello.
Castelfranco come Cittadella? L’associazione è immediata, ma il confronto è impossibile, dato il diverso grado di conservazione delle mura, che a Castelfranco risultano molto compromesse, sia per crolli e demolizioni subite nel tempo, sia per la costruzione di numerosi fabbricati che ne hanno inglobato interi tratti.
Inoltre, i diversi soprintendenti che si sono succeduti negli anni e che hanno costantemente visionato i progetti di recupero del camminamento di ronda, hanno perseguito il principio di conservazione delle mura e delle torri, limitando al massimo ogni intervento invasivo, tra cui la realizzazione di un’apertura per permettere l’accesso al camminamento dalla Torre civica, ipotesi assolutamente bocciata dalla Soprintendenza.
Frutto di numerosi incontri tra soprintendenti e proprietari degli immobili lungo le mura, il progetto definitivo, realizzato dallo studio Foppoli Moretta di Tirano (Sondrio) con lo studio Filippo Antonello di Verona, prevede l’entrata attraverso l’ex-Casa anziani / Casa Pastrello in vicolo Montebelluna, da cui accedere successivamente alla Torre del Giorgione (o di nord-est) attraverso una scala in metallo. Una volta saliti in cima, ci si potrà muovere lungo il camminamento, largo un metro e 20 cm e protetto da un parapetto, sia per i 60 metri del tratto di mura affacciato su piazza Giorgione, sia per i 90 metri che sovrastano i giardini lungo via XXIX Aprile, in un tratto di mura che vedrà l’innalzamento del terrapieno esterno per una maggiore solidità antisismica.
Non sarà quindi possibile effettuare il collegamento diretto tra le due torri (quella del Giorgione e quella civica). La Soprintendenza ha infatti stabilito il rispetto filologico dell’originaria funzione militare della Torre civica, costruita come ultimo baluardo e che non poteva quindi prevedere entrate “laterali”. Ad ogni modo, la Soprintendenza si riserva di intervenire in corso d’opera con integrazioni e revisioni del progetto.
Il costo dei lavori è stimato in un milione e 100mila euro, e il Comune spera di intercettare il finanziamento di 800mila euro richiesto al Ministero della Cultura e inerente al Fondo Cultura 2021.
Tuttavia, proprio l’impossibilità di realizzare il collegamento tra le due torri e l’accesso situato in vicolo Montebelluna anziché lungo via Preti, hanno sollevato le perplessità della minoranza. Particolarmente critica Maria Gomierato (Noi la civica): «Non vi è sufficiente valorizzazione turistica delle mura e delle torri, così come non ne è favorita la loro fruizione. Non si migliora l’offerta turistica di Castelfranco».
In copertina, foto di Giovanni Porcellato, tratta dal sito http://www.castelfrancoveneto.it/