QUOTE LATTE: COLDIRETTI NON VUOLE ESSERE PRESA IN GIRO
Brunetta: "Anche la Regione deve dirci che intende fare: c’è un limite alla presa in giro degli agricoltori"
| Laura Tuveri |
TREVISO - “Sono d’accordo, non scherziamo con il fuoco e smettiamola di prendere in giro gli imprenditori agricoli che hanno scelto la legalità”.
Fulvio Brunetta (nella foto), presidente di Coldiretti di Treviso, non ha più mezze misure dopo l’ultima notizia riguardanti un emendamento presentato alla manovra finanziaria sulla proroga del pagamento delle quote latte che non ha nulla a che fare con la crisi agricola “perché se così fosse – aggiunge Brunetta - dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze, dalle cambiali agrarie ai contributi previdenziali, dalle imposte dirette alle indirette”.
Coldiretti di Treviso sposa totalmente la linea nazionale dettata dal presidente di Codiretti Sergio Marini: “La sopportazione ha un limite – dice Brunetta – E c’è un limite anche alla presa in giro degli agricoltori oltre il quale nessuno potrà contenerne le conseguenze”.
Secondo il presidente Brunetta ha ragione il collega Marini che ritiene che nessuno voglia raccontare le cose come stanno e che si cerca di trovare un ulteriore escamotage per prolungare i termini di pagamento a chi non ha mai pagato le multe del latte, “magari per agganciarsi a quell’improbabile filo di speranza secondo il quale l’Italia non avrebbe mai sforato la propria quota produttiva e pertanto nulla sarebbe da pagare”.
Il numero uno di Coldiretti Treviso si chiede anche che cosa andranno a raccontare a quei veri imprenditori che le multe le hanno pagate o che hanno continuato a comprare le quote per essere in regola?”. Coldiretti fa sapere che molta avrebbero da raccontare di questa lotta intestina Stato contro Stato.
“Noi come sempre rispetteremo le leggi vigenti, ma si sappia fin da ora – aggiunge il presidente di Coldiretti di Treviso - che altrettanto dovrà fare lo Stato. Se dovessero cambiare le carte in tavola non tarderemo un giorno ad utilizzare tutti gli strumenti di cui disponiamo per far restituire i soldi a tutti quegli allevatori che in questi anni hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie.
Non ci si azzardi a pensare di scaricare su chi ha semplicemente rispettato le leggi la sciatteria di uno Stato sulla cui credibilità in questo caso dovremmo seriamente interrogarci. Lo stesso impegno lo chiediamo anche alla Regione Veneto. Anche i nostri politici e amministratori devono prendersi la responsabilità di questa vicenda che rischia di far trionfare l’illegalità e la logica della repubblica delle banane che non appartiene di certo a Coldiretti di Treviso”.