Rapina violenta ad anziani in casa nel Veronese, 5 arresti
Travestiti da finanzieri avevano ingannato le vittime
| Ansa |
VERONA - Cinque uomini, di età compresa fra i 20 e i 72 anni, residenti in Sicilia e nel Bresciano, sono stati arrestati dai carabinieri nell'ambito di un'indagine sulla rapina, messa a segno il 29 maggio 2023 a Castelnuovo del Garda (Verona) ai danni di due anziani che furono aggrediti, immobilizzati e imbavagliati da sei banditi.
Gli arresti sono stati compiuti dai carabinieri di Peschiera del Garda, di Misilmeri (Palermo) e Brescia. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere segue quello fatto dall'Arma lo scorso 8 aprile ad uno dei malviventi che fu individuato poco dopo il colpo. Il 29 maggio 2023 due rapinatori, fingendosi finanzieri, indossando una pettorina con la scritta "Guardia di Finanza" ed una placca distintiva al collo, hanno simulato un controllo presso la villa delle due vittime le quali, ingannate, hanno fatto entrare i falsi investigatori.
In contemporanea si sono aggiunti altri due malviventi che hanno aggredito la coppia di anziani, immobilizzandola su un divano con delle fascette da elettricista e piantonandola con la minaccia di una pistola semiautomatica ed un taser. Poi i banditi si sono appropriati di 500 euro in contanti, di una carabina e di una collanina d'oro strappata ad uno dei coniugi. Prima di fuggire gli indagati hanno imbavagliato le vittime, chiudendole nel bagno dello scantinato. La coppia è però riuscita a liberarsi e a chiamare il 112.. I carabinieri hanno iniziato le indagini servendosi delle immagini delle telecamere della zona e svolgendo anche accertamenti dattiloscopici che hanno portato all'individuazione di uno dei rapinatori e successivamente a identificare gli altri cinque che avevano partecipato alla rapina. Nel corso della perquisizione ad uno degli indagati, il 72enne residente nel bresciano, state rinvenute e sequestrate diverse armi da fuoco (pistole e fucili), munizionamento e silenziatori artigianali, provento di altrettanti furti compiuti nelle province di Verona, Brescia e Bolzano. Peraltro, due delle armi erano state modificate in fucili a canne mozze.
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