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08 ottobre 2024

Vittorio Veneto

Il Red Carpet dei Ravanei

"Questo lavoro ha acceso sui social e negli incliti consessi locali una ridda di salaci commenti"

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

Il Red Carpet dei Ravanei

VITTORIO VENETO - Il primo lavoro pubblico palesatosi nell’era in rosa della Neosindaca Balliana (Sinistracentro-colore simbolo di partito il rosso) è comparso in via Postumia a San Giacomo, la stradina che porta al campo sportivo. Va premesso che 1) pur essendo vicini a quella del Meschio non si tratta di una pista ciclabile, come certifica l’assenza delle specifiche segnaletiche 2) l’opera ha seguito tutti gli iter di legge con la giunta precedente (Miatto sindaco-Lega-colore simbolo di partito il verde foglia) e quindi ad essa ne va assegnata la paternità esclusa, forse, la tonalità finale usata per dipingere il piano di calpestio.

Questo lavoro ha acceso sui social e negli incliti consessi locali una ridda di salaci commenti e sagaci ipotesi di cui tentiamo una sintesi. Anzitutto si discetta sulla bizzarra geometria dei 30 metri di questo marciapiede che parte molto largo per poi restringersi a dimensione standard. Tale disegno ha sottratto una decina di posti macchina in una zona che ne è carente, e su questo si registrano i primi mugugni. Poi l’uso, solo in un tratto dell’opera, di alcune ringhiere nere che sarebbero state scelte e montate in modo errato in quanto non tra loro attaccate, prive dei pilastrini capotesta tondi, con spigoli acuminati pericolosi; si teorizza siano state riciclate dal fallimentare intervento su v. Oberdan a Ceneda, esperimento viario che per la sua assurdità resta memorabile. Poi, ancora, la scelta incoerente di differenziarsi dal contiguo marciapiede che è in porfido, certo meglio inserito nel contesto architettonico del luogo. Ma il fervore delle dispute s’è soprattutto acceso sul perché di quel rosso- Ketchup usato per dipingere il marciapiede. Alcuni lo interpretano come richiamo al simpatico soprannome dei sangiacomesi (i “Ravanei” - ortaggi scarlatti) derivato si presume dalla antica scuola ortolana degli autoctoni.

Altri, più maliziosi, pensano sia un omaggio alla estrazione ideologica della Neosindaca e della coalizione che ha conquistato il municipio. Un’ altra ancora, più mondana, che si sia voluto dotare anche San Giacomo di un suo red carpet, ad emulare il tappeto rosso della Mostra di Venezia. Infine con tranciante sintesi ecco quelli che stroncano l’opera, oscillando perplessi il capo sul piano orizzontale, con l’inappellabile sentenza: “L’è ‘na scarpa e ‘n zocol”. Si propone una visita per un personale giudizio su questo lavoro pubblico d’avanguardia.


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Michele Bastanzetti

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