Redditi dei trevigiani: donne e under30 i più penalizzati
In provincia di Treviso il reddito medio degli uomini supera quello delle donne di quasi 10mila euro
| Isabella Loschi |
TREVISO - Gap salariale tra uomini e donne del 40%, redditi dei pensionati trevigiani più alti rispetto alla media del Veneto, divario di oltre 7.000 euro tra giovani e over 30. È questa la fotografia della situazione reddituale nella Marca nell’anno d’imposta 2019, che che emerge dai modelli 730 degli oltre 58.000 contribuenti che si sono avvalsi dell’assistenza del Caaf Cgil di Treviso.
Confermato il fenomeno del gap salariale tra uomini e donne (stimato al 40%). Un divario preoccupante che nella provincia di Treviso vede il reddito medio degli uomini, pari a 24.048 euro, superare quello delle donne di quasi 10.000 euro. Si ferma, infatti, a 14.216 euro il reddito medio delle trevigiane nel 2019. Una forbice, questa, meno ampia, ma sempre marcata, se riferita al solo campione dei lavoratori, laddove la differenza salariale tra i generi si attesta a quasi 8.000 euro, con gli uomini che dichiarano mediamente 26.086 euro e le colleghe donne ferme a 18.217.
La stessa situazione c’è anche tra i pensionati, con il reddito medio degli uomini pari a 22.205 e quello delle donne che si attesta a soli 14.353 euro. Diverso, invece, il quadro reddituale dei percettori di pensione comparato alle cifre regionali, con i trevigiani preceduti solo da veneziani e vicentini, e le pensionate della Marca a ritirare in media il cedolino più pesante in Veneto, davanti a bellunesi e veronesi.
Critico il quadro dei giovani under 30 trevigiani, con un reddito medio rilevato di appena 15.315 euro.
“I dati elaborati sulla base dei modelli 730/2020 – afferma Monica Giomo, amministratrice delegata del Caaf Cgil di Treviso – evidenziano quanto il lavoro povero e la precarietà incidano sulla situazione reddituale di donne e giovani: fenomeni molto presenti anche nella Marca e denunciati da tempo dal Sindacato. Il quadro è preoccupante, dal momento che la rilevazione effettuata si riferisce all’anno d’imposta 2019, dunque antecedente all’emergenza sanitaria e all’attuale congiuntura economica”.