REFERENDUM MEDUNA: L'OPINIONE DEI SINDACI DI CONFINE
E lunedì prossimo inizia la serie di incontri promossi dal comitato per il "si"
MEDUNA DI LIVENZA - Continua l'attività del comitato Meduna per il Friuli con una serie di incontri pubblici nel capoluogo e nelle frazioni. Primo incontro lunedì prossimo 24 novembre alle 21 al bar "Da Petra" in località Brische. Martedì 25 alle 21 incontro al bar "Da Fasan" in località Mure.
Mercoledì 26 in capoluogo alle 21 incontro alla sede municipale. Si voterà infine domenica 30 e lunedì 1 dicembre. Nell'opitergino mottense si fa un gran parlare della questione visto che un po' tutte le amministrazioni comunali di confine seguono con interesse l'evolversi della situazione.
C'è chi come il sindaco di Motta, Paolo Speranzon, sottolinea come il referendum è «un'iniziativa normale, viste le disuguaglianze che i residenti del comuni di confine registrano giorno dopo giorno. Ma in questo contesto la riforma federalista sarà determinante per dare risposte concrete e per eliminare di fatto le differenze».
Più cauto il sindaco di Portobuffolè Diego De Marchi: «Il referendum è un'iniziativa che vuole provocare lo Stato centrale, manifestando il proprio disagio. Ma non so se avrà un seguito: l'esperienza di Lamon insegna. Io, insieme ai colleghi di Meduna, Mansué e Gorgo al Monticano abbiamo richiesto alla regione aiuti concreti. Da Venezia, ad esempio per la sola Portobuffolé sono giunti 375mila euro: una cifra assolutamente determinante per un comune piccolo come il nostro».
Il senatore del Carroccio Giampaolo Vallardi, nella veste di sindaco di Chiarano: «Ritengo quella del referendum un'iniziativa estremamente positiva. Ma in settimana cominceremo a valutare in Senato la riforma in chiave federalista, che sarà in grado di dare risposte concrete al bisogno di uguaglianza espresso domenica scorsa a Meduna».