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18 dicembre 2024

Treviso

"Rientrare in classe oggi è davvero un rischio ragionato?"

Preoccupato lo Snals di Treviso: "La scuola non è un luogo sicuro e i motivi li conosciamo tutti, a partire dal famigerato problema del super affollamento delle classi pollaio".

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

TREVISO - Cauto ma nello stesso tempo abbastanza scettico sulla scuola in presenza in anno pandemico è sempre stato nella Marca il sindacato autonomo dei lavoratori (Snals). Alla ripartenza di quest’oggi il segretario provinciale Salvatore Auci si chiede: “Chi ci governa crede veramente nel rischio ragionato?

Non è un ragionevole rischio tornare a a scuola al settanta per cento secondo lei?

La pubblicazione del secondo bollettino epidemiologico che prende in esame i dati dei contagi degli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e media deve preoccuparci molto: a soli 15 giorni dalla riapertura delle scuole, dopo le vacanze pasquali, le percentuali dei contagi registrati dall’Istituto Superiore di Sanità si attestano su percentuali da capogiro. Il personale della scuola e le famiglie che dovranno fare i conti con il bizzarro “rischio ragionato” pensato e imposto dall’esecutivo.

Quali sarebbero queste percentuali “da capogiro”?

Al 21 aprile solo facendo riferimento alle età scolastiche, l'aumento dei contagi è stato a doppia cifra; sono stati registrati incrementi che vanno dal +15,32% per i bimbi sotto i 3 anni al +13,72% per quelli dai 3 ai 5 anni, dal +12,13% per gli alunni delle scuole elementari al +11,13% per quelli delle scuole medie. In pratica chi è tornato prima in aula si è contagiato prima e adesso toccherà agli studenti delle scuole superiori incrementare questa triste classifica.

Incrementarle con il rientro che ha avuto inizio oggi?

La scuola dopo la pausa pasquale è ripartita con le stesse vecchie regole partorite dal Comitato tecnico scientifico nel 2020 e che hanno dimostrato di non essere adeguate dal punto di vista della sicurezza alla reale situazione delle scuole italiane. La scuola, contrariamente a quanto affermano molti, purtroppo, non è un luogo sicuro e i motivi li conosciamo tutti, a partire dal famigerato problema del super affollamento delle classi pollaio).

Con la differenza però che per il personale scolastico è partita nel frattempo la campagna vaccinale...

Il piano vaccinale per mettere in sicurezza il personale che in essa opera è rimasto ad oggi opera incompiuta, considerato che la stragrande maggioranza di quanti hanno ricevuto la prima dose è ancora in attesa della seconda, sempre che i vaccini siano consegnati entro la dodicesima settimana utile per la somministrazione.

Quali altri scenari si dovevano allora prefigurare per la conclusione di quest’anno scolastico?

Lo Snals e le altre Organizzazioni sindacali, durante l’ultimo incontro con il Ministro dell’Istruzione del 12 aprile scorso, avevano chiesto di i prevedere attività di tracciamento per tutta la popolazione scolastica mediante test periodici. E poi nuove e più stringenti linee guida al fine di assicurare omogeneità sul tutto il territorio nazionale da parte delle ASL, nonchè l’adozione delle necessarie misure di profilassi.

Sarebbe bastato?

Bisogna anche aggiornare il protocollo predisposto dal CTS per le attività scolastiche in sicurezza, ridefinendone criteri e misure alla luce delle esigenze poste dalla diffusione delle nuove varianti. E far utilizzare a studenti e docenti durante le lezioni adeguati dispositivi di protezione individuale (mascherine FFP2).

Lo Snals ha sempre contestato l’affollamento nelle aule, le classi intere in presenza non vi sono mai piaciute.

L’articolo 3 del Decreto Legge 52 lascia sbigottiti: dispone le percentuali di alunni che devono frequentare le lezioni all’interno delle classi, non considerando che in altri luoghi e circostanze (i ristoranti e i bar) non viene permesso alle persone di rimanere all’interno dei locali per molto meno tempo, come per un pranzo o la consumazione di uno spritz, sicuramente durano meno di una mattinata di lezione. Mi sembra incoerente rispetto a quanto previsto per la scuola.

Con il rientro al settanta per cento il sistema dei trasporti sembra poter tenere...

Ma il problema non è solo quello dei trasporti; è l’elevata presenza di studenti nelle aule. E invece la nota emanata in tandem dall’Ufficio scolastico regionale e dalla Regione Veneto il 24 aprile scorso, come al solito tiene in considerazione quasi esclusivamente il problema dell’affollamento dei mezzi pubblici, demandando la gestione di quello ben più grave - l’affollamento delle classi - alle singole istituzioni scolastiche autonome.

 


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Roberto Grigoletto

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