Tra pochi giorni un gruppo di militari del 7° Reggimento trasmissioni di Sacile partirà per l’Afghanistan dove, nell’ambito della Joint Task Force C4, garantirà il sistema delle comunicazioni al fine di consentire l’esercizio del Comando e Controllo delle unità presenti sul territorio.

“Il personale delle trasmissioni, per i compiti peculiari dell’Arma, effettua quotidianamente un addestramento rigoroso sia su mezzi ed apparati tecnici sia con attività tipicamente militari” spiega, prima della partenza, il Comandante del Reggimento, Col. Francesconi “per prepararsi a questa, come alle altre missioni, il nostro personale ha effettuato un addestramento intenso, sempre con grande impegno, della durata di circa sei mesi. In particolare, lo scorso mese di dicembre, presso l’area addestrativa della caserma Zampa di Fontanafredda, è stato simulato lo scenario attualmente presente in Afghanistan, nelle basi di Herat, Kabul e Shindand relativamente all’impianto del sistema di Comando e Controllo. L’esercitazione tecnica è stata sviluppata impiegando uomini e mezzi del nostro Reggimento”.

Ma per il 7° Reggimento trasmissioni non è la prima esperienza nel paese asiatico, come ricorda il Col. Francesconi: “il Reggimento ha iniziato ad essere impiegato in Afghanistan dal 2003 ed ha svolto sino ad oggi ben otto missioni. La maggior parte del personale interessato a questa nuovo impegno internazionale conosce già l’ambiente in cui andrà ad operare, tuttavia saranno sei mesi di impegno costante e intenso che i miei uomini affronteranno con serenità, competenza e professionalità”.
Competenza e professionalità che derivano dall’esperienza già maturata negli anni: “la maggior parte del personale, selezionato in relazione ai specifici compiti da assolvere, è già stato impiegato in Afghanistan, conosce già il territorio e sa bene cosa l’aspetta”, specifica il Col. Francesconi.

“ Credo che i soldati italiani, grazie altresì al diuturno operato, abbiano raggiunto livelli di professionalità molto alti e siano pienamente apprezzati sia in campo nazionale sia nei contesti internazionali dove sono impiegati” chiude il Col. Francesconi “scopo generale della missione in Afghanistan è riportare il paese alla normalità democratica e i progressi in questi anni sono stati evidenti”.

E del gruppo in partenza fa parte il Caporal Maggiore Scelto Tiziana Sebastiano, da qualche anno residente a Conegliano, che è ormai alla sua terza missione nel Paese degli aquiloni e alla quale abbiamo chiesto di parlarci della sua esperienza, da donna, in queste missioni.
“La componente femminile della Forza Armata, sia che si trovi nei teatri operativi esteri sia che svolga attività in Patria, svolge gli stessi incarichi alla pari dei colleghi uomini. Uno dei vantaggi della nostra presenza nei teatri operativi è quella di riuscire ad interfacciarsi con le donne ed i bambini del luogo nel rispetto della cultura locale” racconta Tiziana Sebastiano “Nella mia esperienza specifica mi è capitato di essere impiegata nell'operazione ISAF XI a Kabul e di avere avuto contatti con bambine/i sordomuti che alloggiavano in un orfanotrofio del luogo. E’ stato per me molto toccante e mi ha lasciato dentro un segno profondo. In definitiva, mi porto dietro un bagaglio professionale arricchito non soltanto dalle mie esperienze operative, ma anche da quelle umane. Essere lì, sul posto, ti fa rendere conto delle vere difficoltà della vita”.

BDN