RIVOLTA VENETA CONTRO "COSE DELL'ALTRO MONDO"
Il film di Patierno, che doveva essere girato a Treviso, boicottato in rete
| Emanuela Da Ros |
VENEZIA - Non l’hanno ancora visto, ma hanno già detto che non gli piacerà.
I veneti (non tutti, sia chiaro), attraverso l’web, bocciano "Cose dell'altro mondo” il film del regista Francesco Patierno, con Abatantuno, che verrà presentato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.
“Quel film ci diffama – urlano i detrattori in Rete -. Boicottiamolo”.
Ma cos’ha di tanto scomodo il film di Patierno? A dire il vero, lo scopriremo solo guardandolo. Magari sarà un film così-così, sul piano cinematografico. Magari sarà invece una buona prova d’autore. In genere i giudizi si danno dopo.
Eppure, nel Veneto sospettoso, i paletti pare sia meglio metterli prima. Anche a una pellicola.
I paletti al film di Paterno in fase di lavorazione li aveva messi il sindaco di Treviso Gobbo, che dopo aver dato l’ok al regista per le riprese, ci aveva ripensato. E aveva detto “Mejo de no. Mejo no girar ‘sto film da ‘ste parti.” Ne aveva approfittato (è il caso di dirlo) il sindaco Stefano Cimatti di Bassano del Grappa che aveva accolto ben volentieri troupe e soggetto dentro il suo orticello.
A proposito, pare che fosse proprio il soggetto del film il motivo del mejo de no di Gobbo. “Cose dell’altro mondo” racconta infatti la storia di un imprenditore razzista di un paese del Nordest che ce l’ha con “i fondamentalisti islamici, gli zingari, i fancazzisti albanesi” e che li invita a “prendete il cammello e tornare a casa”. A un certo punto, succede che gli extrcomunitari “a casa” ci tornano davvero e l’impenditore pien de skei e di pregiudizi resta solo come un mona. Senza manodopera, senza risorse, senza lavoro.
Autogol prevedibile.
Quello che ora non si capisce è perché un gruppo di veneti incazzati continui ad avercela col film in questione (già bell’e pronto) e a fare un can can contro quella che è una storia…di fantasia.
Surreale nell’ipotesi, reale nelle conseguenze.
"Boicottate questo film diffamatorio e razzista", scrivono alcuni lettori veneti. E poi: "voi italiani non siete stati in grado di integrarvi con i veneti perché non riuscite a comprenderli, perché troppo diversi culturalmente da voi".
Polemiche e pregiudizi a parte, il film di Patierno ha ottenuto per ora il riconoscimento come film di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali.
Non fermiamo la sua invasione nelle sale.