E la scuola al momento va. Riaperti gli istituti con un dieci per cento di prof e alunni assenti
Rete degli studenti critica sulla Regione: "Come può fare in due settimane quello che non le è riuscito in tre anni "
TREVISO - A livello nazionale la percentuale di assenze si aggira intorno al 10%, sia tra gli insegnanti che tra gli studenti. La stessa pressappoco che si è registrata anche nel Veneto questa mattina alla riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale e con la curva pandemica all’impazzata in tutto il Paese.
E pur precisando che si parla sempre di "stime" e non dati reali, il presidente dell'associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, concluso il primo giorno di scuola del 2022 ha confermato le "difficoltà nel trovare supplenti" dei professori assenti, in particolare quando questi ultimi siano sospesi; il personale sospeso può rientrare appena si vaccina e i supplenti tendono a non accettare incarichi di cui non si conosce la durata minima".
Contenti invece di essere ritornati sui banchi studenti dei licei e degli istituti superiori.“Quello di oggi è un rientro fondamentale per noi ragazzi. Allo stesso tempo lo abbiamo vissuto immersi nel caos, a causa di un Governo e una Regione incapaci di dare indicazioni serie per tempo e affrontare i nodi più complessi del problema sanitario, come quello dei trasporti. - dichiara Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto - Siamo rimasti sconfortati in tutto questo dalle dichiarazioni di Zaia di ieri sulla proposta di rinvio delle attività didattiche di ulteriori due settimane; in primo luogo perché questo aprirebbe a una pericolosissima possibilità di ritorno alla DaD, e in secondo luogo perché ci chiediamo come potrebbe mai la Regione in due settimane riuscire a sopperire a quello che non è riuscita a fare in tre anni sul fronte del trasporto pubblico regionale”.
Per la Rete degli studenti medi servono subito - adesso - investimenti, corse, autisti e mezzi in più. E tra le proposte per salvare la scuola in presenza gli studenti della Rete reclamano un investimento concreto e mirato per rendere tamponi e mascherine Ffp2 gratuite a giovani e studenti.
"Le nostre scuole sono sicure, molto più di altri luoghi che diamo tutti per scontato debbano restare aperti. Questa ripartenza va garantita per la salute didattica e soprattutto mentale di tutti noi; serve però un impegno delle istituzioni nel garantire screening, ffp2 e tamponi gratuiti a tutti gli studenti; andare a scuola e farlo in sicurezza per se stessi e per gli altri non può essere un lusso e un costo a carico delle famiglie”.