SEPARAZIONE SOTTO L'ALBERO PER ZOPPAS-CIMOLAI
A metà dicembre la richiesta di separazione sarà vagliata dal giudice del tribunale di Treviso
| Emanuela Da Ros |
CONEGLIANO - Sono arrivate le "spartecipazioni di nozze".
Dopo tutte le ciacole (non smentite: ahinoi) che davano come finito (praticamente prima che iniziasse) il matrimonio tra Matteo Zoppas e Paola Cimolai sono arrivate le pratiche.
Quelle pratiche carta-canta, autografate da avvocati e giudici, che non risuonano solo nei corridoi ma fanno un casino bestiale sotto i timbri del protocollo.
Eh già. Per quanto ci possa dispiacere, è tutto vero. La favola nuziale di Matteo e Paola è finita com'era iniziata: con un gran clangore mediatico. Il 21 maggio scorso la coppia si era sposata al cospetto elegante di 400 invitati selezionati. Il 15 dicembre prossimo si separarerà al cospetto di un solo testimone: il giudice del Tribunale di Treviso, Clarice Di Tullio. E la s-cerimonia questa volta avverrà senza confetti, lanci di riso, annunci vergati. E' probabile che il tribunale di Treviso verrà preso d'assalto da un'orda di curiosi, giornalisti, sfaccendieri e sfaccendati, ma è altrettanto probabile che la loro presenza non sarà precededuta da nessun invito.
Cose che succedono. Anche nelle "migliori" famiglie, è il caso di dire. La bellabionda Paola (28 anni e un sorriso parecchio dolce) e il 36enne arrapabile Matteo Zoppas hanno messo in moto la macchina (una Ferrari, nel loro caso) del matrimonio prima di verificare la tenuta di strada. E alla prima curva (be', la curva è una nostra interpretazione), la macchina è uscita di strada, l'unione si è squagliata e lo stop si è profilato all'orizzonte lucido come una scarpa di Prada.
Detto così è quasi tutto risibile. Vissuto è un'altra cosa, ma noi cerchiamo di sdrammatizzare. Stiamo qui a guardare l'avvocato Sandro Nardi curare una separazione che avrebbe dovuto essere un'unione. Ci scherziamo su. Ma solo perché l'amarezza sfoci presto nella dolcezza della chiusa di Via col vento: Domani è un altro giorno. Anche per chi non si chiama Mario Rossi, ma Matteo Zoppas. Per chi sia chiama Paola e della Cenerentola non ha nemmeno il lieto fine.