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24 novembre 2024

Vittorio Veneto

Siepi da mozzare

Attenzione al verde e multe salate

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

Siepi da mozzare

VITTORIO VENETO - «S'i' fosse foco, ardere' il mondo; s'i' fosse vento, lo tempesterei…si foss’ imperator a tutti mozzerei lo capo a tondo”. Chi non ricorda questo feroce sonetto di Cecco Angiolieri, scritto otto secoli fa e messo anche in musica da De Andrè? Il nostro giornale si è sempre interessato del verde pubblico e privato di Vittorio, che vanta un patrimonio botanico enorme per quantità, varietà, qualità. Una città, la nostra, che il cromosoma green ce l’ha dalla nascita; basti dire che fin dal matrimonio Ceneda-Serravalle una delle idee guida dei Nostri Veci fu quella della città-giardino, quasi rivisitazione alla veneta dei leggendari giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie dell’Antichità. Bella idea, anticipatrice delle ecosensibilità future ma la realtà fece presto capire, vale in generale, come la gestione del verde sia assai impegnativa per costi-competenze- addetti se si vuol mantenere un equilibrio tra la incontenibile energia della natura stessa e le costrizioni che essa deve affrontare in un ambiente edificato, popoloso, regolamentato. Tale ricerca d’equilibrio crea talora coabitazioni incompatibili. Un capitolo particolare di questo settore riguarda siepi, alberi, rampicanti e simili che dai giardini privati si protendono al loro esterno, spiriti liberi in evasione da una gabbia. Il fatto è che nel loro piano di fuga capita che escludano “il guardo da tanta parte dell’ultimo orizzonte” (come già diceva Leopardi) creando problemi anche gravi alla sicurezza della circolazione.

Tanto che il Codice della Strada all’ art. 29 impone ai proprietari dei terreni confinanti con le aree pubbliche di eseguire la manutenzione necessaria ad impedire che siepi e piantagioni presenti sui loro fondi: a) restringano o danneggino le strade b) ostacolino la visibilità della segnaletica stradale. Chi non adempie a questi obblighi è passibile di multa salata. Vittorio straripa di tralci e fogliame che avvolgono marciapaiedi e cartelli stradali, diminuiscono la visibilità in rotonde e incroci, si protendono verso centro strada. Il Comune ha pure una ordinanza che obbliga i privati a contenere il verde ma, a ben vedere, pare una di quelle grida di cui il Manzoni scriveva “Chi sa immaginarsi una tale grida eseguita deve avere una bella immaginazione…”. Ed allora non ci resta che, al bando il pietismo, tornare all’ Angiolieri : “S’i fosse Assesòr del Verde sa’ che farei? A chi non pota ‘l verde mozzerei lo capo a tondo”.


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