SPAZI ELETTORALI: ESPOSTO AL PREFETTO
Spropositati gli spazi assegnati alle associazioni che sostengono la Lega secondo Calesso e De Marco
| Laura Tuveri |
TREVISO - “L'assegnazione degli spazi per la propaganda indiretta sui tabelloni elettorali da parte della Giunta guidata dal sindaco Gobbo è come al solito scandalosa".
Lo afferma Luigi Calesso esponente di Un'altra Treviso e candidato consigliere nella lista Sinistra Unita per la Marca che appoggia la candidatura a presidente della Provincia dell’esponente del Pd, Floriana Casellato. Così Calesso ha inviato un esposto al prefetto di Treviso per denunciare che il presidente uscente può contare su quasi il doppio degli spazi rispetto a quelli garantiti complessivamente ai suoi cinque avversari: nove alla Lega, quattro al Pdl, sette al centro, sinistra, autonomisti.
“Mi ritengo, infatti, danneggiato da una deliberazione della Giunta Comunale di Treviso nella tanto nella qualità di componente dell’associazione che di candidato alle elezioni" scrive Calesso al prefetto Adinolfi. Mercoledì 20 aprile la Giunta ha provveduto alla ripartizione degli spazi fra tutti coloro che, pur non partecipando alla competizione elettorale, abbiano fatto pervenire apposita domanda al sindaco entro il 34esimo giorno antecedente la data fissata per le elezioni (propaganda elettorale indiretta).
Non potendo, sulla base della propria precedente delibera di definizione degli spazi stessi, assegnare uno spazio a ciascuna delle associazioni richiedenti, la Giunta, spiega Calesso, ha provveduto a dei raggruppamenti, come da allegata tabella di ripartizione degli spazi. Dalla tabella si evince che le 18 associazioni che palesemente appoggiano la Lega Nord hanno ottenuto nove spazi, le sette associazioni filo Pdl hanno ottenuto quattro spazi, mentre le rimanenti ventotto associazioni, che sostengono coalizioni politiche diverse e contrapposte, hanno ottenuto complessivamente sette spazi.
“Ciò si traduce in una disponibilità di spazi di propaganda indiretta per il candidato a presidente Leonardo Muraro che è quasi doppia rispetto a quella totale di tutti gli altri cinque candidati a presidente. Visto che le richieste erano complessivamente 53 e gli spazi disponibili 20 la Giunta, tra l’altro, avrebbe potuto - prosegue Calesso - utilizzare il metodo della turnazione tra le varie associazioni garantendo a ciascuna la disponibilità di uno spazio per almeno una delle tre settimane di campagna elettorale”.
Calesso nell’esposto evidenzia che tale metodo di assegnazione e la palese discriminazione verso le associazioni che non sono legate ai partiti presenti nella maggioranza consiliare cittadini si ripete ad ogni appuntamento elettorale. “A mio avviso le scelte della Giunta comunale di Treviso non solo sono pesantemente viziati di parzialità rispetto agli schieramenti politici che si affrontano nelle elezioni provinciali, ma rischiano di violare gli stessi diritti elettorali dei cittadini in quanto portano alla limitazione della informazione elettorale da parte di alcune associazioni a favore di altre e, quindi, degli schieramenti politici da esse appoggiati.
“Le chiedo – conclude l’esposto Calesso - di intervenire per ripristinare in questo ambito le condizioni di legalità ed equità nello svolgimento della campagna elettorale, condizioni garantite dalla Costituzione e dalla vigente normativa in materia elettorale. Anche Luca De Marco, consigliere uscente e candidato nella fila di Sel, Sinistra ecologia libertà, fa notare come ad ogni elezione, a Treviso si ripete quella che definisce “la porcata leghista” dell'attribuzione degli spazi elettorali.
“Mai sazi di potere e di visibilità, nonostante le centinaia di migliaia di euro già profuse per inondare la provincia della loro propaganda, i leghisti a Treviso non rinunciano mai a forzare le norme e ad attribuire a se stessi uno spazio spropositato nei tabelloni elettorali”. Secondo l’esponete del partito di Vendola dovrebbero essere proprio i tabelloni elettorali “gli unici spazi nei quali non conta quanti soldi hai o quanto potere gestisci, ma se concorri alle elezioni hai comunque uno spazio, per quanto poco efficace, per comunicare ai cittadini”.
Tutto questo secondo De Marco “deve suonare insopportabile ai leghisti del capoluogo, che vivono la città come terra di conquista, da riempire di simboli celtici e di scritte verdi attribuendosi la metà di tutti gli spazi della propaganda indiretta, alla quale accedono attraverso divertenti richieste come quella dei "giornalai padani" (edicolanti che vendono solo "la Padania"?) o dei "collezionisti padani", che collezionano francobolli delle "poste padane" e banconote con la faccia di Bossi emesse dalla "Banca Padana" (vedere per credere http://www.ascolpa.it/)”. De Marco apprezzare, al contrario, che nella più parte dei comuni della provincia, molti a guida leghista, si rispetti la norma e lo spirito democratico che la anima.