Speranza a Salvini: "Serve unità su mascherine, distanza e igiene"
| Gloria Girardini |
"Credo che il Paese debba essere unito. In questo momento sono rimaste tre norme essenziali: utilizzo delle mascherine, distanziamento di almeno un metro e divieto di assembramenti, e il rispetto di norme igieniche fondamentali a partire dal lavaggio delle mani". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto a 'Radio anch'io' su Radio Rai Uno, rivolgendosi al leader della Lega Matteo Salvini, che ieri in Senato ha rifiutato di indossare la mascherina. "Queste regole sono essenziali, non possono essere messe in discussione. Bisogna avere senso dello Stato e delle istituzioni", ha aggiunto Speranza. Il ministro ha poi sottolineato: "I nostri dati sull'epidemia sono assolutamente affidabili. Lo erano quando eravamo tra i primissimi Paesi al mondo per numero di casi. Lo sono oggi, dopo questi mesi così complicati, in cui casi si sono ridotti. Non è che cambiato il nostro modello di calcolo".
"Il modello di calcolo è sempre lo stesso - ha ribadito - sono stati i sacrifici delle persone, donne, uomini che hanno sacrificato un pezzo della loro vita nei mesi del lockdown, ad abbassare i contagi. E' proprio per questo che dobbiamo essere prudenti". Quanto alle mascherine a scuola e le regole per il rientro in classe "il Comitato tecnico scientifico si riunirà a fine agosto per fare una valutazione finale. E' chiaro che dobbiamo tenere un livello di precauzione elevato" ha affermato il ministro della Salute. "Le mascherine - ha proseguito - non scompariranno, questo è certo. Si potrà pensare a un uso graduale, lo valuterà il Comitato tecnico scientifico. Ma la mascherina resta uno dei tre pilastri della prevenzione" con il distanziamento e il lavaggio delle mani. "In alcuni Paesi - ha spiegato Speranza - la riapertura delle scuole ha fatto rialzare la curva del contagio. Come è accaduto in Israele". Ovviamente "ci sono paesi e Paesi. Ci vuole massima cautela, massima attenzione", ha detto ancora Speranza ricordando che "la chiusura della scuola è stata per me la scelta più dolorosa che ho compiuto in questi mesi. Ma è stata indispensabile. Anche quella scelta ha contribuito, insieme ad altre, a salvare la vita a migliaia di persone. Ora la nostra priorità è riaprire tutte le scuole a settembre e farlo in piena sicurezza".