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16 novembre 2024

Politica

Dopo la bocciatura dell'Autonomia differenziata la Lega si dispera ma finge di gioire

Il Carroccio tenta di salvare la faccia mentre Salvini minaccia gli alleati

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Matteo Salvini

La Corte Costituzionale ha inferto un duro colpo al progetto di Autonomia differenziata della Lega, smontandolo pezzo per pezzo in almeno sette profili considerati incostituzionali. Nonostante ciò, una parte del partito di Salvini cerca di far buon viso a cattivo gioco, affermando che il progetto non è stato completamente bocciato. 4 punti rimangono buoni. Da soli non servono a nulla ma sono buoni.

 

Tuttavia, le reazioni contrastanti all'interno della Lega rivelano una realtà ben diversa. Da un lato, il ministro Calderoli dichiara che "la legge sull'autonomia differenziata nel suo insieme è conforme alla Costituzione". Dall'altro, il leader Matteo Salvini minaccia i colleghi di coalizione, sostenendo che se non si riscrive in fretta e furia la riforma, salterebbero anche tutte le altre riforme. Questa contraddizione evidenzia come, in realtà, la sentenza della Consulta abbia colpito duramente le ambizioni leghiste.

 

Alcuni osservatori maliziosi ipotizzano che dietro questa "Caporetto" ci sia lo zampino degli alleati di governo. E come dar loro torto, considerando che la stesura della riforma è stata affidata proprio a Roberto Calderoli, noto per le sue controverse iniziative legislative. Non dimentichiamo che Calderoli è lo stesso che negli anni '90 inventò il "tallero padano" o "calderolo", una valuta che avrebbe dovuto sostituire la lira e poi l'euro. È anche l'autore della famigerata legge elettorale scritta per far perdere il Centrosinistra e da lui stesso definita una "porcata". La legge da lui scritta ovviamente ebbe l'effetto contrario e portò alla vittoria del centrosinistra e fu successivamente dichiarata incostituzionale.

 

Nonostante tutto, la Lega continua a ostentare ottimismo, sostenendo che non ci sarà più bisogno del referendum per l'abrogazione della legge già demolita. Un atteggiamento che ricorda quello di chi, dopo un terremoto che ha raso al suolo la propria casa, gioisce per non dover più ridipingere la facciata.

 

Ma fate bene a esultare, chi siamo noi per rovinare una bella festa? Ma npoi c'è sempre il tallero padano come piano B. Chissà, forse questa volta funzionerà!


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