Sprar, si parte a fine agosto
In arrivo cinque migranti che saranno alloggiate in un alloggio privato. Ecco come funziona
MOGLIANO - Cinque donne migranti in arrivo a fine agosto a Mogliano. Si tratta di rifugiate che vivranno per sei mesi in un alloggio preso in affitto da un privato.
Lo segnala l'amministrazione comunale in una nota. Coi fondi del Ministero dell’Interno il Comune provvederà alle spese e ad assicurare loro, tramite due cooperative, assistenza nel percorso di integrazione e di autonomia.
A fine agosto diventerà operativo a Mogliano Veneto il Progetto SPRAR, cui il Comune ha aderito l’anno scorso assieme ad altre nove amministrazioni comunali trevigiane e che prevede l’accoglienza complessiva, nei dieci comuni, di 50 migranti, richiedenti asilo o rifugiati già in possesso di asilo o di protezione umanitaria o sussidiaria.
Il progetto, approvato dal Ministero dell’interno, è gestito operativamente dalle Cooperative La Esse e Una casa per l’Uomo e prevede l’accoglienza a Mogliano di cinque donne (un numero fisso, non variabile) che verranno ospitate in un alloggio preso in affitto dalle cooperative da un privato cittadino.
Alle donne che arriveranno a Mogliano, e che probabilmente hanno già ottenuto lo status di rifugiato o altre forme di protezione, saranno forniti un pocket money di 2,5 euro al giorno e un pocket vitto, oltre al pagamento delle utenze, del vestiario e dei trasporti nei limiti previsti dal servizio, e soprattutto all’assistenza dell’equipe delle cooperative per accompagnamento ai servizi sanitari e a percorsi scolastici o lavorativi. L’accoglienza è prevista per un periodo di sei mesi, prorogabili per altri sei mesi e l’obiettivo è accompagnare questi migranti in un percorso di integrazione e di autonomia economica e lavorativa.
“Abbiamo avviato un percorso molto lineare e cristallino aderendo allo SPRAR, perché vogliamo essere chiari con i cittadini rispetto a quello che succederà e al come. Per questo abbiamo anche chiesto che con molto anticipo chi vive nel condominio dove le donne andranno a vivere ne fossero messi a conoscenza.
Siamo convinti che questo è il vero e unico modo possibile per fare accoglienza e per dare una reale prospettiva a queste persone che hanno sfidato la morte per sfuggire da atrocità e guerre. Se ogni comune italiano facesse la sua parte, ci sarebbero insediamenti di pochi nuclei per ciascun territorio, in alternativa ai centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, e la gestione diventerebbe più efficace e più dignitosa anche per le persone accolte. ”, dichiara Daniele Ceschin (nella foto), Assessore all’integrazione del Comune di Mogliano Veneto.
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), introdotto dalla legge Bossi Fini, è infatti costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Con i finanziamenti ottenuti i Comuni, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.