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17 settembre 2024

Treviso

Stress, per 8 trevigiani su 10 è causa di abbuffate e scorretta alimentazione

"Una condizione sempre più frequente che finisce per incidere sullo stato generale di benessere"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

dolci

TREVISO – I più si danno a cioccolato, biscotti, patatine e “pasticci” di ogni genere (38%), il 23% all’opposto, reagisce con una perdita d’appetito, il 21% si sfoga aumentando abbondantemente la quantità di cibo ingerito e un 2% arriva ad assumere alcolici. Sono ben otto su dieci i trevigiani che di fronte allo stress faticano a controllarsi nelle scelte alimentari e ne subiscono in modo significativo gli effetti. Una condizione che ha le carte in regola per diventare sempre più frequente in vite moderne quanto mai piene d’ansia e di tensioni. A rilevarlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua in collaborazione con Slow Food.

Comportamenti alimentari come questi spesso non restano senza conseguenze e finiscono per incidere sullo stato generale di benessere, provocando sensazioni di gonfiore, riferite dal 33% degli abitanti della provincia di Treviso) bruciore o acidità (23%) o anche senso di nausea e pesantezza (10%).  Ma, naturalmente, non c’è solo questo nel rapporto dei trevigiani con la tavola. Gli abitanti della provincia di Treviso riconoscono l’importanza dell’alimentazione come fattore centrale per la salute e come forma di prevenzione. Anzi: per uno su tre (33%) il cibo, prima ancora che un piacere o una necessità, è un modo di restare in forma, e il 32% cerca con costanza di seguire una dieta di buona qualità anche tra gli impegni di lavoro o comunque quando si trova fuori casa, resistendo alle tentazioni della fretta o della pura gola. Anche perché la maggior parte dei trevigiani indica nel pranzo il pasto principale della giornata (62%), seguito dalla cena (21%) e dalla prima colazione (17%).Tra le problematiche a cui si dichiarano particolarmente sensibili e attenti attraverso l’alimentazione, il sovrappeso (46%), le malattie cardiovascolari (37%), il diabete (21%) e la ritenzione idrica (25%).

 L’alimentazione è una componente centrale nella gestione della salute, da accompagnare a uno stile di vita attivo e a controlli medici periodici – commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e rrand del Gruppo Reale – Riteniamo sia molto importante favorire una sempre maggiore diffusione di una cultura dell’alimentazione, fondata su conoscenze e informazioni che permettano di adottare comportamenti virtuosi e adeguati”.

 “Slow Food si impegna ogni giorno a diffondere i principi di un'alimentazione attenta, basata sulla conoscenza e il piacere del convivio - commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia - Quello che proponiamo è un modo diverso di vivere, produrre e mangiare, in armonia con la terra, basato sul rispetto per il lavoro che c'è dietro i cibi di qualità e sulla cura della salute: la nostra e quella del pianeta perché sono, non solo strettamente interconnesse, ma addirittura la stessa cosa: un unico benessere che riguarda tutto il vivente”.  

 



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Isabella Loschi

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