"Su Treviso è pronta una colata di 700mila metri cubi di cemento"
A lanciare l’allarme è Coalizione Civica per Treviso facendo il punto sul piano urbanistico e nuove lottizzazioni della città
| Isabella Loschi |
Area verde a Sant'Antonino
TREVISO - “E’ pronta una colata di 700.000 metri cubi di cemento su aree verdi della città: tutti già approvati”.
A lanciare l’allarme è Coalizione Civica per Treviso facendo il punto sul piano urbanistico della città. “Questo cemento è la pesante eredità della variante al Prg di inizio anni 2000 che tra piani di lottizzazione, piani recupero, aveva autorizzato 2.000.000 di metri cubi di nuova edificazione nel territorio cittadino: una colata di enormi proporzioni che solo in parte si è già concretizzata sia a causa del palese sovradimensionamento dei quella previsione edificatoria rispetto alle esigenze di espansione dell’abitato cittadino sia della crisi edilizia del 2008”, spiega il portavoce Luigi Calesso.
“Oggi, quindi, siamo ancora alle prese con quelle autorizzazioni alla edificazione. L’ attuale giunta ha concesso proroghe ai piani di lottizzazione in scadenza per oltre 100.000 metri cubi di edifici residenziali: ad esempio la lottizzazione Celsi, Furo, Gelsomino, Nascimben 1, Panigai, S. Angelo 3, S. Antonino”.
Sant'Angelo 3
“Oppure si tratta di aree per le quali la proprietà ha richiesto e ottenuto (in sede di presentazione delle osservazioni all’approvazione del Piano degli Interventi nel 2019) la modifica della destinazione urbanistica aumentando quella commerciale e azzerando le altre, evidentemente allo scopo di rendere le aree più “interessanti””.
“Il fatto che queste decine di piani di lottizzazione, ambiti di intervento unitario, piani urbanistici attuativi, aree commerciali, direzionali, ricettive dispongano da molti anni di una capacità edificatoria non utilizzata dalla proprietà non significa che il cemento non colerà su quelle aree verdi - continua Calesso - come dimostra la vicenda del piano di lottizzazione Celsi per il quale l’amministrazione Conte ha concesso una proroga e che solo adesso, a oltre dieci anni dalla prima approvazione vede l’inizio della realizzazione”.
“La stima totale è di 703.632 metri cubi di consumo di suolo che può concretizzarsi nelle prossime settimane, nei prossimi mesi o nei prossimi anni nel territorio di Treviso” conclude. “Di fronte a questo quadro, a questa immensa spada di Damocle che pende sulle aree verdi cittadine era legittimo aspettarsi una variante al Piano degli Interventi che ponesse un limite alla edificazione: invece non è stato fatto”.