Szumski contro l'accoglienza ai profughi: "230mila euro in due anni, no comment"
Il sindaco di Santa Lucia attacca: "Di quasi tutti gli ospitati in parrocchia non si sa più nulla"
SANTA LUCIA DI PIAVE - Il sindaco di Santa Lucia Riccardo Szumski al veleno sulla questione profughi. Il primo cittadino è tornato sul tema dopo aver appreso – dal report delle presenze nella foresteria della parrocchia a Sarano – i numeri dell’accoglienza e le cifre riguardanti i migranti dal settembre 2015.
“In totale sono passate 28 persone nella struttura, che può accoglierne al massimo 10 contemporaneamente: la prima osservazione è che non si sa dove sia finita la quasi totalità di quelli che sono andati via” esordisce Szumski, dalla propria pagina Facebook.
Il sindaco si è poi soffermato sulla provenienza dei rifugiati: “9 dal Sudan (i primi), 8 nigeriani, 2 pakistani, 2 dal Gambia, 1 dal Bangladesh, 1 dal Mali, 2 dal Camerun, 1 dall'Eritrea, 1 dal Costa d'Avorio e 1 dal Sierra Leone. Appare evidente che alcuni non provengono da zone di guerra: ma la considerazione più clamorosa è che hanno un’età - a parte uno di 38 anni - tra un massimo di 33 anni e un minimo di 19. Tutti perseguitati?”
E poi c’è anche la tanto discussa questione economica dei 35 euro al giorno. In base ai calcoli forniti da Szumski (“mediamente 9 persone per due anni, che fa 730 giorni per 35 euro per 9”) si arriva a 230mila euro ricevuti per l’accoglienza. 230mila euro “che ovviamente non sono costati a chi li ospitava, presumo”.
Il primo cittadino, invece, aveva rispedito al mittente – nel novembre scorso – i 5mila euro donati dallo Stato per ospitare i profughi. Il motivo? Il comune non intende partecipare ad alcun programma di accoglienza.