"Noi ragazze ucraine stuprate dai soldati russi a Mariupol"
La storia di Vira, 15 anni, da qualche giorno a Zero Branco in attesa di raggiungere la nonna che lavora come badante a Como. "Putin? Più cattivo che pazzo"
TREVISO - È scappata dalla guerra e sta per raggiungere la nonna, badante in un paese in provincia di Como. Vira, 15 anni, di Zabolotiv, è arrivata in Italia tre giorni fa ed è ospite al momento di una famiglia di Zero Branco; la stessa nella quale, fino a qualche tempo fa, la nonna lavorava. Il giorno in cui è iniziata la guerra, una bomba è esplosa a quindici chilometri da casa sua. E un panico che mai sinora aveva conosciuto si è impossessata di lei: bombe, aerei, sirene e non capire quello che sarebbe potuto accadere.
Ma Vira - che a casa ha lasciato il papà (che come tutti gli uomini di età compresa tra i diciotto e i sessantacinque anni, non può uscire dall’Ucraina), la mamma e un fratellino di quattro anni - è scappata sì dalla ferocia della guerra ma anche dalla brutalità dei soldati russi. Che occupano case e villaggi. E che stuprano le ragazze. “Soprattutto a Mariupol, occupano le abitazioni, rubano, uccidono i civili. Cosa più grave ancora: violentano le ragazze. La città intanto è stata completamente distrutta”.
È successo a qualcuna che conosci?
Una mia amica è fuggita con la sua famiglia dalla sua città vicino a Kiev quando i russi sono entrati nelle frazioni vicine. Alcune sue compagne di scuola hanno subito violenza e per questo i genitori hanno deciso di andarsene immediatamente. Non sono riusciti però a portate con loro anche la nonna, troppo anziana. Poco dopo la sua casa è stata occupata e di lei non hanno ancora notizie.
Altri tuoi amici e compagni di classe sono fuggiti?
I miei amici più stretti sono rimasti lì. Invece i miei compagni se ne sono andati, come ho fatto io.
Riuscite a sentirvi al cellulare?
Al cellulare facciamo anche didattica a distanza. La scuola non si è interrotta. Frequento la classe prima di un liceo simile al vostro classico.
Perché non sono venuti via anche i tuoi genitori e tuo fratello?
Papà, che ha quarant’anni, non può uscire dal Paese perché può essere chiamato in guerra. Voleva anzi arruolarsi; mamma finora è riuscita a impedirglielo. La mamma non se la sente di lasciarlo da solo. Hanno voluto mettere in salvo me, visto quanto sta succedendo alle mie coetanee.
Quale professione esercita il papà?
Fa l’agente immobiliare. Almeno fino a quando non gli arriverà la chiamata alle armi. A quel punto non potrà sottrarsi.
E tu Vira? Vuoi restare qui in Italia con la nonna?
No, io voglio tornare al più presto nel mio Paese: dobbiamo ricostruirlo dentro all’Europa.
E agli europei, a noi italiani cosa chiedi?
Di continuare ad aiutarci. Soprattutto di credere nella vittoria dell’Ucraina.
Di Vladimir Putin cosa ci dici?
Che è più cattivo che pazzo