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10 dicembre 2024

Vittorio Veneto

T-RED, VINCONO GLI AUTOMOBILISTI MULTATI

Accolti 50 ricorsi presentati al Giudice di Pace di Vittorio Veneto. Stessa sorte prevista per altri 150 casi

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T-RED, VINCONO GLI AUTOMOBILISTI MULTATI

Vittorio Veneto – Tutti accolti i 50 ricorsi contro le multe da T-red esaminati questa mattina dal Giudice di Pace di Vittorio Veneto Gianni Bottoli.

Una vittoria che poteva apparire insperata, di fronte alla "strage" di un anno fa (a ottobre 2008 furono respinti circa 120 ricorsi) ma che invece il Comitato Semafori Pazzi si aspettava e pregustava, alla luce degli sviluppi nell’inchiesta avviata dalla procura di Verona sull'operato della Kria, la società che forniva la strumentazione per fotografare chi passava col semaforo rosso.

E la decisione del magistrato onorario apre la strada a un identico epilogo anche per le 40 istanze che saranno affrontate domani. Oltre a queste restano in ballo oltre 100 ricorsi, sempre per sanzioni assegnate per il passaggio con semaforo rosso in base alle foto scattate dai tre famigerati photo-red installati in città.

Sembra già segnata, però, la strada per tutti i procedimenti (200 in totale) finiti sul tavolo del Giudice di Pace vittoriese. “Sono tutti ricorsi fotocopia- spiega Giorgio Marcon, consulente tecnico del comitato Semafori Pazzi – quindi è già automaticamente certo che saranno accolti anche quelli in sospeso, esattamente come quelli in discussione oggi”.

E’ soddisfatto Marcon, e come lui gli automobilisti che si vedranno restituire l'ammontare della sanzione multa e i punti della patente tolti.


Soldi e punti che non saranno restituiti solo se il Comune decidesse di fare appello. “Ma lo considero improbabile – replica Marcon – perché si troverebbe a dover affrontare due centinaia di appelli, con notevoli spese legali”.

Un passo che potrebbe, inoltre, non portare nulla di buono per chi le multe le ha elevate: 10 giorni fa la Corte di Cassazione ha confermato che le multe sono nulle se l’infrazione è stata rilevata con il "photored" senza la presenza del vigile. La sentenza 23084/2009 del 30 ottobre ricorda che ”la fattispecie dell’attraversamento del semaforo a luce rossa , rilevata solo con apparecchiatura a posto fisso, si presta a possibili errori, in tutti i casi in cui, il veicolo, pur avendo impegnato l’incrocio correttamente col semaforo a luce verde, sia costretto a fermarsi, subito dopo il crocevia, per possibili ingorghi, con la conseguente rilevazione non completa delle varie fasi che solo la presenza del vigile può evitare”.

E se ci fosse comunque un appello? “Insistano pure -  risponde il consulente tecnico del Comitato – ma più insisteranno più rischieranno di farsi male. In passato avevamo proposto un accordo bonario con l'amministrazione comunale, che si è rifiutata. Ora ha dovuto pagarne le conseguenze ”.

Se la parte civile della vicenda sembra aver imboccato una strada ormai chiara si attende a breve di vedere l'evolversi della parte penale e, ancora una volta, potrebbe vincere chi ha contestato i photo red: “gli elementi probatori in mio possesso dimostreranno i reati configurati dalle Procure di Verona e Milano, che vanno da Associazione a delinquere, truffa, frode nelle pubbliche forniture, abuso di potere, falso e altri”, annuncia Marcon.

L'impatto della decisione odierna avrà ricadute a effetto domino in situazioni analoghe in tutta Italia: "l'importanza dei fatti è nazionale affinchè i giudici di pace accertino la verità. Ci sono dubbi ormai certi sull'affidabilità delle apparecchiature fornite da Kria, sulla parzialità dell'omologazione di questi strumenti e sull'effettiva attendibiltà delle prove fotografiche che, come abbiamo dimostrato, non state spesso ritoccate con sofware appositi".

 

foto Balanza

 

 


| modificato il:

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