"Il taglio degli alberi è stato prescritto, non consigliato"
Una replica puntuale punto per punto per difendere l’operato dell’Amministrazione comunale
MONTEBELLUNA – All’annuncio dell’esposto internazionale contro il taglio degli alberi a Montebelluna da parte della “Commissione italiana per la protezione delle piante” che fa capo alla International Tree Protect Commission (ITPC) l’amministrazione comunale fa presente di non aver mai avuto contatti con l’organizzazione che tra l’altro non ha fatto alcuna richiesta di accesso agli atti per conoscere la consistenza del patrimonio arboreo comunale o chiedere informazioni sul suo stato di salute.
La Municipalità quindi precisa: “Occorre sottolineare che il Comune ha commissionato un’indagine sullo stato di salute degli alberi dopo che tre esemplari sono caduti nei mesi scorsi nelle strade e nei marciapiedi comunali, fortunatamente senza che vi siano state vittime. L’analisi compiuta sul patrimonio arboreo esposto sulle strade, circa 900 piante, ha portato ad individuarne una cinquantina per i quali è stato non consigliato ma prescritto l’abbattimento. È importante ribadire che non tutti gli alberi malati vengono abbattuti, ma solo quelli la cui tenuta statica è irreversibilmente compromessa, come emerge dalle analisi strumentali”.
Dal palazzo di ribadisce che all’origine della decisione vie è il cattivo stato di salute degli alberi causato unicamente dal fatto che: “Negli ultimi lustri sono stati realizzati degli interventi per i sottoservizi che hanno interferito con gli apparati radicali. Gli alberi di cui si sta discutendo vennero posti a dimora nei primi decenni del secolo scorso quando non c’era il problema delle fognature e dei sottoservizi. La realizzazione negli ultimi lustri di tali opere, nonché di marciapiedi, ha comportato una compromissione degli apparati radicali, cosa inevitabile perché una città non può stare senza fognature o sottoservizi o marciapiedi sia per ragioni legate alle condizioni igienico-sanitarie, al contenimento dell’inquinamento delle acque, sia per motivazioni connesse alla sicurezza dei pedoni e alle esigenze della pubblica illuminazione”.
Il Comune inoltre spiga che le malattie che partono dagli apparati radicali sono asintomatiche e quando appaiono i funghi è già troppo tardi e precisa: “La tutela dell’incolumità delle persone sopravanza qualsiasi altra considerazione: sono stati abbattuti alberi che erano fattori gravi di rischio. E l’ignoranza sulla situazione di Montebelluna è evidente anche dall’impostazione della comunicazione da parte di questa organizzazione che pone come al cuore della questione l’esigenza di tutelare le piante perché riducono l’inquinamento in atmosfera”. Dal municipio quindi il memorandum di aver piantato oltre 600 alberi nuovi, e di aver autorizzato la piantumazione di un altro centinaio di alberi mangia PM10 da parte dell’Onlus Fare natura nonché la programmazione di sostituzione degli alberi abbattuti.
Quindi rivolgendosi alla Commissione italiana per la protezione delle piante: “Il presidente del comitato sappia che il Comune, se necessario, provvederà a difendersi nelle opportune sedi per tutelare anche l’onorabilità del lavoro condotto dagli uffici. Infine, l’amministrazione si chiede se il presidente Manini sarebbe pronto a sollevare l’amministrazione comunale dalle sue responsabilità assumendosele sul piano civile e penale nel caso in cui un albero ammalato, crollando, uccida o ferisca una persona”.