Il tavolo e il sindaco
Si va alle elezioni coi blocchi o i campi extralarghi, ma si può cercare un sindaco senza tessera che abbia a cuore tutta la città?
VITTORIO VENETO - Dunque il centrosinistra spaziante da PD a Rinascita Civica, a Partecipare Vittorio, Civica Dus, Vittoriesi Italiani Europei e pure 5Stelle e Verdi -un campo extralargo trapuntato di variegato florilegio- da tempo avrebbe aperto il famoso tavolo con “l’obiettivo principale di costruire una coalizione più allargata possibile e che sappia coinvolgere in un PROCESSO PARTECIPATO il maggior numero di cittadini per la individuazione di un candidato sindaco unitario”. Di questa messianica figura in realtà sia a destra che a sinistra si legge da mesi con una girandola di nomi degni di un album Panini.
Anche se la passerella di volti aiuta a riempire con facilità i giornali non pare sia una cosa che appassioni il lettore e, peggio ancora, è d’utilità zero nel prepararlo a un voto ragionato. Più utile sarebbe che i due blocchi, cioè Lega con finte civiche alleate e Campo extralarge di centrosin. proponessero delle loro circostanziate voci di programma. A dire il vero la Lega, al traguardo d’un ventennio di autarchico governo, di progetti ne sta sfornando ma con leggeri deficit di credibilità. Dalla galattica operazione aviocampo S.Giacomo, alla ridicola rambla Rizzera, alla Biblioteca interrata o all’assurda piazza Duomo, alla scalinata S.Augusta e via sparacchiando.
Altra cosa è la realtà, pure quella realizzata e non, in vent’anni. Il centrosin., con la giunta Tonon, non è stato capace di dimostrarsi alternativo al governandi modus padanus. Non è il caso di proporre qualcosa di nuovo, che provi a spezzare il malefizio della decadenza di Vittorio? Se il credo dichiarato è il processo partecipato perché non fanno le Primarie? Permettendo che siano tutti i vittoriesi che lo vogliono (anche senza tessera) a sceglier il candidato sindaco del Campo Extralargo e perfino a candidarsi con loro a sindaco anche se non hanno tessera di partito? La volontà di difendere il principio basilare della Partecipazione democratica si dimostra con fatti concreti, non con chiacchiere salottiere.
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