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18 aprile 2024

Nord-Est

Teatro Del Monaco e sofà

Intervista al Presidente Beltotto

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Teatro Del Monaco e sofà

foto di Michele Crosera

 

Presidente Beltotto, dal suo ricco curriculum e dalla presenza in vari sottosistemi culturali quali esperienze pregresse le sono maggiormente di aiuto nelle vesti di Presidente del Teatro Stabile del Veneto?

Sono tutte utili perché cooperano, sia pure da ambiti diversi. Aver appreso con responsabilità e messo insieme le varie attività, con il collante della fantasia, aiuta a valorizzare l’attività teatrale anche nelle sedi istituzionali. Non esiste nessun luogo in cui la fantasia non sia il valore aggiunto per qualsiasi attività.

 

Il teatro di Treviso e il suo pubblico erano abituati a ragionare nella dimensione provinciale, invece la nuova gestione si muove nell'ottica regionale. Quali sono le caratteristiche che hai colto nel pubblico trevigiano?

Vorrei evidenziare che conosco il territorio da tempo, avendo girato tutto il territorio anche dal punto di vista professionale insieme a Luca Zaia, prima quando è stato ministro e poi Presidente della Regione. Quando ero responsabile della Rai di Venezia, Treviso era un importante punto di riferimento immediato. Tutta l’operazione che ha portato il Del Monaco al Teatro Stabile, è andata in porto ed è stata possibile per aver incontrato il sindaco Mario Conte e il segretario generale Lorenzo Traina, con i quali siamo arrivati a concludere positivamente. Ho trovato un pubblico meraviglioso con una grande motivazione per vivere l’esperienza teatrale. Ricordo ancora che a 17 anni a Treviso ho visto il debutto come Desdemona di Katia Ricciarelli, una grande cantante veneta. Il pubblico trevigiano è alla ricerca del bello, noi speriamo di essere all'altezza. Questi primi mesi sono stati per noi di grande soddisfazione. Quando passerà questa emergenza causata dal coronavirus, vogliamo continuare il lavoro cominciato.

 

Come va questa esperienza di teatro e sofà?

Io penso che, come sempre, questo problema lo dobbiamo ripensare come una grande opportunità che ci viene data per imparare... Venendo al concreto, siamo in presenza di 2 realtà: il teatro e il pubblico. Ci sono circa 30.000 persone, che ci hanno scelto in questi giorni. Significa che c’è una domanda ed una richiesta da soddisfare. E lo abbiamo fatto con due operazioni: la prima è stata la ricerca per scoprire quelli che erano disponibili a lavorare con noi e la seconda quella di ottenere il riscontro e il favore del pubblico. E abbiamo proposto diversi generi, tra i quali vorrei ricordare il teatro classico oltre che le favole per i bambini. I risultati sono positivi e per noi è stata una bella sorpresa! Insieme all’amministrazione comunale, inoltre, abbiamo pensato a un programma di appuntamenti rivolto in particolare al pubblico trevigiano offrendo, ad esempio, la trasmissione integrale del concerto con cui l’Orchestra dei Solisti di Radio Veneto Uno ha inaugurato la stagione sinfonica del Mario Del Monaco lo scorso autunno, ma anche molti altri appuntamenti disponibili sui nostri canali social.

 

I rapporti con i clienti che avevano sottoscritto gli abbonamenti per gli spettacoli: cosa può succedere?

Intanto c'è una legge che li tutela. Ma noi speriamo, come si evince da una serie significativa di rapporti instaurati, che i nostri abbonati ci vogliano così tanto bene da rinunciare al diritto di recesso. Ci auguriamo e mi piace pensare al nostro pubblico così maturo da scegliere di sostenere la cultura in questa Regione. Ringrazio in anticipo tutti gli spettatori che, consapevoli delle difficoltà che in questo momento anche il mondo della cultura sta attraversando, sceglieranno di sostenerci rinunciando alla conversione del biglietto in voucher.

 

La scuola del Teatro dello Stabile del Veneto ossia TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione): ce la presenti?

La Scuola Teatrale d’Eccellenza - parte del modello di formazione TeSeO Veneto che nasce da un accordo tra la Regione Veneto e il Teatro Stabile del Veneto - è la più grande scuola italiana, dopo quella del Piccolo di Milano. E’ una scuola di formazione vera, che dura 3 anni. E’ un ottimo investimento: noi siamo certi che la maggioranza, la stragrande maggioranza dei ragazzi, al termine del corso, abbiano la possibilità di rimanere all'interno delle attività teatrali. Per questa iniziativa vorrei ringraziare la Regione Veneto, perché senza le risorse regionali l'esperienza di Teseo non ci sarebbe stata. La Regione Veneto, tramite l'Assessore Elena Donazzan ha stabilito un rapporto con noi che io giudico veramente privilegiato per noi. Sono proprio convinto che coloro che vogliono accostarsi al teatro debbano essere filtrati da una scuola che li prepari adeguatamente.

 



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