TIA: ANCHE PER IL 2011 NIENTE AUMENTI
L’assessore al Bilancio elogia trevigiani e TrevisoServizi per il risultati raggiunti nella raccolta differenziata
| Laura Tuveri |
TREVISO - Negli ultimi 4 anni le tariffe per l’asporto dei rifiuti non hanno subito alcun ritocco e sarà così anche per il 2011. Questo inorgoglisce l’assessore al Bilancio di Ca’ Sugana, Flavio Zugno, che ha anche ribadito che TrevisoServizi, in assenza di chiarezza legislativa, bene ha fatto ad applicare ugualmente il 10 per cento di iva nelle bollette degli utenti, altrimenti, avrebbe dovuto far sborsare i soldi dell’Imposta sul valore aggiunto che Contarina addebitava per i costi di smaltimento agli utenti.
Tanto valeva, dunque, non mettersi nei guai con il fisco e versare l’Iva. Stando, infatti, all'interpretazione del Ministero delle Finanze (circolare 3/2010), ora tutti dovrebbero tornare ad applicare l'imposta, forse anche chiedendo gli arretrati sulle mensilità "scoperte" (Fonte Sole 24 ore). Altro motivo di orgoglio è che nel giro di 4-5 anni il Capoluogo della Marca è passato dal 43-47 per cento di raccolta differenziata al 50 per cento del 2010. “Bravi trevigiani”, dice Zugno che invita i suoi concittadini a far sempre meglio anche per continuare a non ricevere aumenti in bolletta.
Infatti se si differenza correttamente, esempio carta e ferro, TrevisoServizi introita costi maggiori dalla vendita del materiale che viene riciclato. Altro motivo di orgoglio e che ha evitato l’aumento delle bollette, che per altre utenze, seguendo gli aumenti Istat, si sono, invece, verificati, è stato il recupero di 250 mila euro per aver stanato evasori e 210 mila di soldi spesi in mano per non aver sostituito sei dipendenti, che per varie cause sono fuoriusciti dalla società, pur essendo rimasto inalterato il servizio, ma modificando strategia di raccolta.
Questo ha consentito un ulteriore risparmio di 210 mila euro. Stamani si è parlato anche della convenienza o meno di introdurre il “porta a porta”. Secondo l’assessore al Bilancio i costi sono alti e si arriverebbe al massimo al 65 per cento di raccolta, stante anche le difficoltà ad introdurre tale metodologia nel centro storico, con un aggravio dei costi di oltre il 10 per cento.
Anche in questo caso se i trevigiani fossero ancora più virtuosi nella differenziazione, si potrebbe perseguire con i cassonetti, senza ulteriori aggravi di costi che inevitabilmente ci sarebbero se si dovesse passare al “porta a porta”, per lo meno nei quartieri periferici dove più semplice sarebbe la gestione della raccolta della spazzatura.