Traforo di Sant’Augusta: per Napol s’ha da fare
L’ex consigliere Pd assegna l’opera al centro-sinistra. E polemizza con Alessandro Mognol
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO – Dire che la posizione di Alessando Mognol sul Traforo non piace al Pd è un eufemismo. Il Pd (attraverso Giovanni Napol) definisce l’opera “strategica per Serravalle”. E si chiede: Ma nessuno si ricorda come sono andate le cose? Il “periculum” di Sant’Agusta. Sullo scorso numero del Quindicinale abbiamo dedicato un primo piano al Traforo di Sant’Agusta, precisando che il tema sarà centrale nella campagna elettorale in vista delle amministrative. Contro la posizione no-traforo di Alessandro Mognol (candidato sindaco appoggiato da Sel e Partecipare Vittorio) arrivano le dichiarazioni di Giovanni Napol (in foto).
“Ma Alessandro Mognol – dice Napol – prima di boicottare il progetto, non ha parlato con suo padre e sua madre? Nel 1989, quando il Traforo di Sant’Augusta cominciò a prendere forma progettuale, è utile ricordare che nel gruppo DS, c’erano anche Luca De Marco, Anna Maria Da Re, Adriana Costantini. Oltre al sottoscritto. Quindi, l’origine progettuale di questa viabilità è tutta del Centrosinistra vittoriese. Le giunte Scottà e Da Re, hanno solo fatto l’ultima parte. Peraltro, con molti errori. Per cui trovo strano che, quelli che in passato hanno avuto coraggio e lungimiranza, oggi si oppongano alla realizzazione di un’opera che loro stessi hanno portato avanti. Tra l’altro, con un investimento per tutta la progettazione di quasi tre milioni di euro. Di cui 1.172.609, a carico del comune di Vittorio Veneto. Il progetto, così rivisto, viene trasmesso all’ANAS ed alla Provincia nel 2002. Negli anni 2003-2006, viene ulteriormente aggiornato per adeguarsi alle prescrizioni della Provincia e della Soprintendenza. Alessandro non si è chiesto perché per 17 anni il centro sinistra ha caldeggiato il progetto? Non si è chiesto se per 17 anni abbiamo lavorato e speso oltre un milione di euro del comune per un fine pubblico? C’è un minimo di coerenza in ciò che fa un’amministrazione o no? c’è un senso di responsabilità? Per Alessandro Mognol il lavoro di un quarto di secolo è da buttare alle ortiche, anche se ha avuto il sostegno dei suoi genitori in sede istituzionale?”
Per Napol (che afferma di lavorare con Roberto Tonon in vista della prossima legislatura vittoriese) il progetto Traforo dunque va fatto. “L’opera – dice – è prioritaria, essenziale, strategica per Serravalle: ”Se si vuole dare sostanza a quei contenitori vuoti che oggi affollano il centro storico bisogna liberare Serravalle dal traffico. E poi, paliamoci chiaro, se viene un terremoto, se cadono quattro sassi sulla stretta di Serravalle, tutto si blocca, e sarebbe il disastro per la città”.
A Giovanni Napol chiediamo se il progetto della tangenziale con Traforo quindi piaccia al Pd vittoriese così com’è ipotizzata. Risposta: “L’unico elemento negativo dell’opera riguarda il collegamento della nuova arteria viaria con via Virgilio. Questa è una debolezza del progetto, pensata giocoforza da Scottà nel momento in cui la Sovrintendenza, nel 2005, aveva espresso un parere negativo sul secondo stralcio del progetto. D’altra parte, allora come oggi, vi è la necessità di congiungere la nuova tangenziale alla statale e la soluzione di via Virgilio, per quanto frutto di un compromesso non molto felice, resta l’unica possibile. Su questo punto Alessandro Mognol parla di intasamento di traffico pesante, ma anche qui sbaglia: a sentir lui sembra che i camion non vedano l’ora di entrare in centro per superare la stretta di Serravalle. E’ assurdo!”.
Le risposte di Alessandro Mognol. “Napol vuol fare della dietrologia? La faccia. Io ero alle medie nell’89. Ma sul progetto mi sono informato. E ricordo (anche a lui) che 27 anni fa il progetto-traforo era nato con un altro obiettivo e un’altra prospettiva. Allora c’era la necessità di una “tangenziale est” perché si pensava che Vittorio Veneto stesse per avere lo sviluppo, che poi non ha avuto. Il progetto di una nuova strada sarebbe venuto incontro a una città che avrebbe potuto arrivare a 60 mila abitanti e quindi si profilava il bisogno di infrastrutture adeguate. Questo non è avvenuto, per cui è necessario guardare la realtà odierna, non incaponirsi su un progetto steso 30 anni fa e volerlo realizzare per coerenza col passato. Quanto ai pericoli incombenti ventilati da Napol, perché - già che c’è - non pensa che potrebbe anche cadere un meteorite? Se ci tiene tanto alla sicurezza, si ricordi che i viadotti dell’A27 sono stati costruiti negli anni Settanta e che anche questi richiederebbero una messa in sicurezza. Se ci fosse un forte terremoto, anche l’autostrada potrebbe crollare. Da ultimo Napol dovrebbe aggiornarsi: in trent’anni è cambiata la sensibilità nei confronti del paesaggio. Non è il caso di tenerne conto e pensare al bene e al bello del territorio?”
Traforo e 5 stelle. Considerato che la questione traforo (si è capito, no?) non sarà marginale al dibattito politico-amministrativo della città, abbiamo voluto sentire sulla questione Marco Borsoi, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Vittorio Veneto. “Siamo contrari al progetto – evidenzia Borsoi -. Il buco sotto Sant’Augusta non ci piace e non lo vogliamo. Anche perché sarebbe contrario a uno dei nostri principi fondanti che mira ad evitare un ulteriore consumo del suolo. Per superare il problema del traffico bisogna trovare e sperimentare alternative nell’ambito della mobilità.”