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07 novembre 2024

Treviso

A Treviso arriva la birra che nasce dal pane vecchio: l'idea dei panificatori trevigiani

Bosco, presidente Panificatori Confcommercio: "Birra Bakery è fatta col pane raffermo, ovvero con il pane invenduto che altrimenti andrebbe sprecato"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

gruppo Dirigente dei Panificatori Confcommercio, vicesindaco Andrea De Checchi

In foto, il gruppo Dirigente dei Panificatori e di Confcommercio e il vicesindaco di Treviso Andrea De Checchi

TREVISO - Ridurre gli sprechi e trasformare i prodotti per non buttare nulla. Dagli avanzi di pane rimasto invenduto nei panifici della Provincia di Treviso, nasce la prima birra fatta col pane raffermo.

L’idea di tutti riutilizzare il pane del “giorno prima” bianco, integrale, coi cereali per realizzare la "Birra Bakery: pane liquido” è venuta ai panificatori del Gruppo provinciale di Confcommercio e dai prossimi gironi si potrà trovare sugli scaffal dei 180 panifici aderenti a Treviso e provincia. Cosi, insieme a pani, pizze e focacce si potrà acquistare la birra artigianale.

A produrla, sempre nel trevigiano, in birrificio artigianale “Casa Veccia” di Povegliano di proprietà di Ivano Borsato. “L’idea” - spiega il presidente del Gruppo Tiziano Bosco- “è venuta per ridurre al minimo gli sprechi nei nostri punti vendita. Questa birra è fatta col pane raffermo, quello del “giorno prima” ovvero con il pane invenduto che altrimenti andrebbe sprecato. Nel birrificio artigianale di Ivano Borsato abbiamo trovato un partner abituato a lavorare coi prodotti tipici del territorio, in grado di capire la nostra volontà che è quella di creare una circolarità intorno al pane. Dagli avanzi di pane nasce la birra e dalla birra nascono altri panini aromatizzati, per una produzione che diventa economia, manualità, artigianalità, valorizzazione del territorio e innovazione dei sapori.

"Il tema degli sprechi ci sta molto a cuore e come Gruppo abbiamo già in essere varie collaborazioni con Caritas e Parrocchie, ognuno di noi aiuta le famiglie bisognose e cerchiamo di non far mancare a nessuno il sacchetto di pane quotidiano. Il pane “non si butta” e la produzione della birra è un altro modo per riutilizzarlo, oltre alle tante ricette di cucina e pasticceria”.

Alla presentazione è intervenuto Nicola Dal Dosso, vicecommissario di Unascom che ha sottolineato come questo progetto locale “aggiunga valore al commercio di prossimità, attuando quelle buone pratiche innovative legate a genuinità e freschezza che dimostrano tutta la vitalità e il dinamismo del commercio sottocasa, che anche durante la pandemia ha dato prova di essere un soggetto propositivo nell’economia delle città e dei quartieri”.

L’etichetta di “pane liquido” non lascia dubbi: è una birra a km zero, che proclama apertamente le proprie intenzioni e che porta con sè un gran messaggio: “questa birra nasce per dare un nuovo scopo al pane vecchio che di solito si butta via. Per un segno di civiltà, di bontà e di gentilezza”.

 


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