Treviso, sgomberato il park-dormitorio Appiani: allontanati i migranti e posizionate reti anti-bivacco agli ingressi
L'appello del sindaco Conte: "Alcuni migranti sono lavoratori, gli imprenditori aiutino le istituzioni e si facciano carico anche dell'accoglienza"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sono scattate questa mattina, 11 novembre, le operazioni di sgombero del parcheggio interrato dell’Appiani da tempo utilizzato come dormitorio dai migranti. Sono una trentina, provenienti perlopiù da Pakistan e India, quelli attualmente presenti che utilizzano il piano mezzanino del park come rifugio per la notte. I lavori erano stati annunciati nei giorni scorsi dal Comune di Treviso per sanificare gli spazi, ormai colmi di rifiuti, vestiti e resti di giacigli di fortuna. Questa mattina gli operai della ditta incaricata hanno posizionato delle reti metalliche davanti a tutti gli ingressi pedonali che conducono al piano interrato per impedire l’accesso sia alle persone che ai veicoli e procedere così alla pulizia degli ambienti. Nel frattempo i migranti sfollati hanno raggiunto la Prefettura di Treviso, in piazza dei Signori, per un sit-in per chiedere un posto dove poter trascorrere le prossime notti.
“Non è certamente ammissibile da un punto di vista umano che un parcheggio diventi un dormitorio improvvisato senza bagni, senza riscaldamento, senza un minimo di decenza per queste persone - ha detto il sindaco Mario Conte - Qualche giorno fa mi è arrivata la comunicazione formale della decadenza del certificato antincendio, quindi era una situazione inaccettabile sotto tuti i punti di vista e quindi adesso provvediamo con la sanificazione e la chiusura del parcheggio fino a quando non verranno ripristinate gli interventi necessari per ripristinare il certificato antincendio. E' un parcheggio che non è di proprietà del Comune. Il Comune è impegnato su tanti fronti da un punto di vista dell'accoglienza ma siamo arrivati ad un punto dove non abbiamo più strumenti per poter far fronte a una emergenza che giorno dopo giorno continua”.
“Tra chi utilizza il parcheggio per dormire ci sono anche lavoratori, quindi - è l’appello di Conte - questi imprenditori, che di giorno utilizzano questa mano d'opera, potrebbero anche farsi carico dell’accoglienza: basta davvero poco, basta una stanza, un letto per la notte, una doccia calda e un pasto. Non possiamo pensare che il Comune da solo possa gestire tutto questo”. Nel pomeriggio intanto è stata trovata una sistemazione per i trenta migranti: 17 sono stati accompagnati all’hub dell’ex caserma Serena, mentre i restanti hanno trovato posto negli spazi della parrocchia di Santa Maria del Sile.